«Il vino è dono di Dio»: il messaggio del Papa ai vignaioli

Papa Francesco il 22 gennaio 2024 ha salutato i partecipanti ad un convegno organizzato da Vinitaly sul tema “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, che si è tenuto a Roma nel Palazzo Apostolico Vaticano.  «Il vino è dono di Dio» ha detto il Papa salutando la delegazione dei vignaioli, lodando il fatto che questi imprenditori abbiano scelto di dedicare l’evento ad una riflessione sugli aspetti etici e sulle responsabilità morali che il loro lavoro comporta: «Le linee fondamentali su cui avete scelto di muovervi – attenzione all’ambiente, al lavoro e a sane abitudini di consumo – indicano un atteggiamento incentrato sul rispetto, a vari livelli. E il rispetto, nel vostro lavoro, è certamente fondamentale: per un prodotto di qualità, infatti, non basta l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali; la terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza. Rispetto, costanza, capacità di potare per portare frutto: sono messaggi preziosi per l’anima, che ben si apprendono dai ritmi della natura, dai vitigni e dalla lavorazione

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«Dimmi come mangi, e ti dirò che anima possiedi»: il Papa parla del vizio della gola

Papa Francesco dedica l’Udienza generale del 10 gennaio 2024 al vizio della gola, con considerazioni molto profonde non solo da un punto di vista teologico e spirituale, ma anche antropologico e sociologico. Voi direte: ma parlare del vizio della gola in un blog dedicato alla cultura della tavola non è un controsenso? In realtà no, anzi è proprio il rapporto sbagliato e sregolato nei confronti dell’alimentazione che rovina e corrompe la vera bellezza della convivialità. Lo chiarisce subito il Papa all’inizio della sua catechesi: «Guardiamo a Gesù. Il suo primo miracolo, alle nozze di Cana, rivela la sua simpatia nei confronti delle gioie umane: Egli si preoccupa che la festa finisca bene e regala agli sposi una gran quantità di vino buonissimo. In tutto il suo ministero Gesù appare come un profeta molto diverso dal Battista: se Giovanni è ricordato per la sua ascesi – mangiava quello che trovava nel deserto –, Gesù è invece il Messia che spesso vediamo a tavola. Il suo comportamento suscita scandalo in alcuni, perché non solo Egli è benevolo verso i peccatori, ma addirittura mangia con loro; e questo gesto dimostrava la sua volontà di comunione e vicinanza con tutti.» La tavola è per Gesù un momento di comunicazione, di dialogo. Così deve essere anche per noi, che possiamo cogliere l’occasione della convivialità per parlare ed entrare in profonda intimità con i nostri familiari e gli amici.

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Papa Francesco: “Possiamo pensare Dio così, una famiglia riunita a tavola”

In occasione dell’Angelus del 4 giugno 2023 Papa Francesco ha parlato del valore della relazione che si crea intorno ad una tavola, con una immagine di straordinaria efficacia. Ho già pubblicato delle belle riflessioni del Santo Padre su questo tema che evidentemente gli è caro. Proprio il giorno nel quale è partito il progetto del mio blog, l’11 novembre 2015, il Papa ha dedicato l’udienza del mercoledì al tema del valore della convivialità in famiglia, definendola «un termometro sicuro per misurare la salute dei rapporti.»

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Il mio Natale un poco inaspettato

Il mio Natale 2021 è stato assolutamente non convenzionale ma bellissimo. Un Natale dominato dall’incontro anche inatteso o comunque non scontato con le persone care. Tre tavole di Natale: cena della vigilia, pranzo del 25 dicembre e cena del 25 dicembre; correndo tra parenti di lui, parenti di lei, parenti lombardi, parenti piemontesi, quelli che al mattino del 24 dicembre vengono a Milano e quelli che nel pomeriggio del 25 dicembre fanno la stessa strada in senso contrario. Alla vigilia tutto era incerto, tra tamponi e influenze da interpretare, malati e guariti. Perché purtroppo questo Natale 2021 è stato così un po’ per tutti. A metà dicembre abbiamo cercato con ottimismo di pianificare un menu, all’insegna del motto: «Se poi ci sono defezioni dell’ultimo momento, c’è sempre il congelatore».

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Il vino è segno della vita eterna. E gli astemi?

A Natale è giusto santificare la festa anche a tavola, con un pranzo degno del grande evento, in linea con il cristianesimo che si fonda sul racconto evangelico ricco di episodi che descrivono i tanti banchetti ai quali Gesù ha partecipato con gioia e gusto della bella tavola, dando anche il suo decisivo contributo quando alle nozze di Cana il vino era finito. A questo proposito, in queste ore è diventato virale un video di don Pietro Cesena, parroco nella frazione di Borgotrebbia, in periferia di Piacenza, che ha calorosamente invitato i suoi fedeli presenti alla Santa Messa di Natale a mangiare bene e a bere in abbondanza, ma non la Coca-Cola! Bere vino buono: «perché il vino è segno della vita eterna! In paradiso, fratelli miei, gli astemi non potranno entrare, perché si beve il vino!». Continua a leggere

Casa Santa Marta: la tavola del Papa e la sua idea di convivialità

Oggi è Santa Marta, protettrice di casalinghe, albergatori e cuochi: simbolo di ospitalità e operosità, non poteva che essere lei la protettrice del mio blog. Come sapete, Papa Francesco ha scelto di vivere a Casa Santa Marta, anziché nello storico appartamento papale nel Palazzo Apostolico. L’edificio venne inaugurato da san Giovanni Paolo II il 31 maggio 1996, per dare un alloggio ai cardinali durante i Conclavi e quando non c’è il Conclave (cioè praticamente sempre) accogliere altri religiosi e ospiti. Il giorno dell’inaugurazione il grande Papa santo ricordò che era stato scelto quel nome «per indicare nella evangelica casa di Betania – dove vivevano Lazzaro e le sorelle, e dove Gesù con i discepoli si rifugiava spesso durante il soggiorno a Gerusalemme – un esempio di ospitalità a cui la Casa da lui eretta doveva ispirarsi. La fede e l’affetto di Maria, la generosità di Lazzaro, lo spirito di servizio di Marta costituiscono nel loro insieme un modello di dedizione verso gli ospiti veramente suggestivo». Continua a leggere

Il silenzio del refettorio e la conversazione a tavola

Se c’è un luogo adatto alla conversazione, quello è la tavola. Lo dice anche la frase che ho scelto come sottotitolo del mio blog: “Se mangi con qualcuno passi subito ad un livello più alto di amicizia”. Abbiamo provato tutti questa esperienza: quando si mangia insieme la conversazione è più piacevole, scorre quasi naturale, si vince più facilmente la timidezza e il proprio riserbo. A tavola si diventa amici o comunque è più facile provarci (e riuscirci).

San Benedetto, come vi ho già raccontato (leggi qui), dà molta importanza al rito del pasto in comune, prescrive però che i monaci mangino in silenzio, ascoltando una lettura. «Alle mense dei fratelli non deve mai mancare la lettura […] e si faccia sommo silenzio, sicché non vi si ascolti bisbiglio o voce d’alcuno fuorché solo di chi legge. Quanto a ciò che è necessario per prendere cibo o bevanda, i fratelli se lo servano a vicenda in modo che nessuno abbia bisogno di chiedere alcunché. Se tuttavia vi sarà necessità di qualche cosa lo si chieda, piuttosto che con la voce, col suono di qualunque segno». (Capitolo 38 della Regola). Continua a leggere

Il Galateo di Monsignor della Casa: la marcia in più della buona educazione

Quando si parla di Galateo si parla del rispetto delle regole di buona educazione e correttezza nei rapporti tra le persone. Sbaglia chi crede che Monsignor Giovanni della Casa (1503-1556) parli solo del comportamento a tavola. Nel complesso dell’opera a quel tema è dedicato poco spazio, perché obiettivo dell’autore è quello di dare suggerimenti su come comportarsi per essere gradevole ed ispirare simpatia al nostro prossimo in ogni ambito. La sua opera ha avuto un tale successo che oggi il termine Galateo è ampiamente usato: si parla di galateo negli uffici, di quello in treno, negli spogliatoi delle palestre, in un giardino pubblico, o nell’utilizzo dei telefoni cellulari. Insomma, questa parola è diventata un marchio vincente, che ha attraversato i secoli per identificare una specifica arte: quella della buona educazione. Continua a leggere