La Commissione UE, nonostante il voto contrario del parlamento Europeo, ha autorizzato l’Irlanda a porre sulle bottiglie di vino, birra e alcolici le etichette che ne denunciano la presunta pericolosità per la salute. Cosa ne penso? Che l’etichetta dice il falso. E’ l’abuso che nuoce gravemente alla salute, ma questo vale per molti altri alimenti, il cui uso eccessivo e disordinato provoca danni gravi all’organismo. Perché si criminalizza il vino e non si dice una parola ad esempio sul consumo di bevande gassate, delle quali non si sa nemmeno la composizione, prodotte da multinazionali? Un bicchiere di vino non fa male, anzi ci sono addirittura studi scientifici che dimostrano i suoi benefici. Sono d’accordo sul fatto che si debba diffondere una cultura del bere in modo consapevole, con moderazione, ma non possiamo buttare via millenni di cultura e tradizione. Anche il Papa ha affermato, commentando il passo evangelico delle nozze di Cana, che per la festa ci vuole il vino, non si può bere il thè! (Cliccate qui per leggere il post).
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Il silenzio della cantina al Castello di Razzano
Le vigne ancora spoglie si alternano ad alberi da frutto già pieni di fiori: la primavera comincia finalmente a fare capolino e a breve anche sui tralci faranno la loro comparsa le foglie e i grappoli d’uva. L’automobile procede lenta sulle colline del Monferrato, tra borghi e campanili, rustici casali e distese di filari. La nostra meta è il Castello di Razzano, antica dimora trasformata in un elegante Relais: lo charme del passato è custodito con cura negli ambienti raffinati, il cortile interno ha un bel giardino all’italiana e su di esso si affaccia l’enoteca dove faremo la degustazione. Poteva essere una visita simile a tante altre, ma non è stato così.
Continua a leggereQuattro film che parlano di vino e delle radici di famiglia
Mi è capitato di recente di vedere alcuni film nei quali i protagonisti, persone stressate, deluse dalla carriera nella quale avevano riposto molte aspettative, in crisi perché hanno perso il senso della vita, ritornano nei luoghi della loro infanzia e recuperano la serenità perduta. Attraverso i ricordi dei loro nonni o del padre, tornano a galla le cose importanti, i veri valori che danno gioia e solidità. Si tratta di film ambientati in Italia o in Francia e il vino, la buona tavola e la bellezza della vita di campagna sono un filo conduttore delle vicende. Quando si tratta di produzioni inglesi o americane, fa piacere scoprire che nell’immaginario anglosassone noi e i nostri cugini d’Oltralpe siamo i fortunati detentori di luoghi paradisiaci, non solo grazie ai magnifici panorami ma anche grazie ai valori umani che si respirano quando si è immersi in quella cultura.
Continua a leggereLa bellezza delle Strade del Vino: e ora nasce quella del Gran Monferrato
Ormai è tempo di vacanze e, se dovete ancora decidere dove andare e siete amanti del vino, c’è l’imbarazzo della scelta: le Strade del Vino in Italia sono più di 150 e sono non soltanto una splendida occasione per fare qualche bell’itinerario enogastronomico ma anche una grande opportunità per dare una mano al nostro splendido Paese, da un punto di vista economico e culturale. Già il loro cartello mette di buon umore e con la grafica la fantasia dei creativi va a nozze. C’è il cartello della Strada del Vino della Costa degli Etruschi (ovviamente in Toscana, e dove se no?), con il grappolo d’uva posto all’interno di un’anfora antica. La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è simboleggiata da un bicchiere stilizzato nel quale il vino rosso si trasforma in montagna (o è la montagna che diventa vino rosso?). Il logo dell’itinerario in Franciacorta non potrebbe non riprodurre la F maiuscola turrita, simbolo delle bollicine che hanno reso famoso quel territorio; il cartello della Strada del Vino delle Colline Pisane ritrae la Torre di Pisa in un calice.
Continua a leggereVino senz’alcool: l’ultima trovata della UE
Nel celebre brano romanesco “La società dei magnaccioni” si rinfacciava all’oste di avere messo acqua nel vino: «C’hai messo l’acqua e nun te pagamo». Cosa direbbero quei simpatici gaudenti delle osterie romanesche se sapessero che adesso è l’Unione Europea ad autorizzare certe pratiche? La Coldiretti ha lanciato l’allarme sulla proposta, poi la Commissione UE ha precisato che la trattativa non farebbe riferimento all’aggiunta di acqua ma alla pratica di eliminazione parziale o totale dell’alcool dal vino attraverso altre tecniche. Come se questo ci potesse tranquillizzare. Le opportunità commerciali sono molte: ci sono mercati come quelli dei Paesi Arabi che sarebbero interessati al prodotto. Inoltre, i Paesi del Nord Europa sono sempre più alle prese con il dilagare dell’alcoolismo e cercano attraverso questi provvedimenti di incentivare il consumo di bevande analcooliche o a basso contenuto di alcool.
Continua a leggereIl vino è segno della vita eterna. E gli astemi?
A Natale è giusto santificare la festa anche a tavola, con un pranzo degno del grande evento, in linea con il cristianesimo che si fonda sul racconto evangelico ricco di episodi che descrivono i tanti banchetti ai quali Gesù ha partecipato con gioia e gusto della bella tavola, dando anche il suo decisivo contributo quando alle nozze di Cana il vino era finito. A questo proposito, in queste ore è diventato virale un video di don Pietro Cesena, parroco nella frazione di Borgotrebbia, in periferia di Piacenza, che ha calorosamente invitato i suoi fedeli presenti alla Santa Messa di Natale a mangiare bene e a bere in abbondanza, ma non la Coca-Cola! Bere vino buono: «perché il vino è segno della vita eterna! In paradiso, fratelli miei, gli astemi non potranno entrare, perché si beve il vino!». Continua a leggere
Un uomo, una donna, una vita insieme. Ricordo di un pranzo in Borgogna
C’è un’immagine che è stampata nella mia mente, un ricordo tenero e commovente. E’ l’autunno del 2013, la Borgogna ci regala i suoi splendidi colori dell’autunno, che tingono di rosso le vigne di Pinot Nero. Andrea ed io, dopo avere visitato la splendida Beaune, percorriamo la Strada del Vino e andiamo a pranzare a Volnay. Le Cellier Volnaysien è un ottimo ristorante, situato in una villa antica, con la facciata coperta di edera. La sala è elegante e calda, con un arredamento che evoca in tanti dettagli l’atmosfera della migliore tradizione della Borgogna. Continua a leggere
Lettera a chi ha gettato una lattina in una vigna
Non so chi sei, ma hai lasciato traccia del tuo passaggio.
In una splendida domenica di sole di fine ottobre, Andrea ed io percorriamo in auto una strada sterrata che entra nella proprietà di una nota casa vitivinicola piemontese. Non c’è muro di cinta, non c’è cancellata, alcuni cartelli ci indicano che siamo in una proprietà privata, ma percorriamo quel viale liberamente, sentendoci accolti. Non c’è anima viva intorno a noi, solo filari a perdita d’occhio, in lontananza borghi e castelli e una chiesetta di campagna. Il panorama è mozzafiato e i colori dell’autunno sono spettacolari. Lungo la via, si apre uno slargo e ne approfittiamo per fermarci, godere di quella bellezza e fare qualche foto.
Ed ecco la sorpresa: sotto un filare, una lattina di birra, che tu hai gettato via. Continua a leggere
Piaceri e malinconie d’autunno
Io amo l’estate, la sua luce, le giornate lunghissime. Non soffro il caldo, al contrario sono molto freddolosa e per questo sono felice quando arriva la bella stagione, quando basta indossare un vestito leggero, un paio di sandali e voilà, pronta per uscire. Amo la frutta estiva, mangiare all’aperto, vedere la pelle che a poco a poco si abbronza, gustarmi un gelato da passeggio.
Quando arriva l’autunno, mi prende un po’ di malinconia, ma cerco di consolarmi pensando che anche questa stagione ha molti aspetti positivi. Ci sono i colori del foliage: la natura in autunno si tinge di rosso, di giallo, di arancione, in tutte le sfumature possibili. Continua a leggere
Le colline del Prosecco: natura, bollicine, scienza enologica … e ora anche Patrimonio UNESCO
E’ il caso di dirlo: stappiamo un Prosecco e brindiamo! L’Italia ha raggiunto un nuovo traguardo: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Parliamo di una piccola area collinare della provincia di Treviso, dove l’opera spesso eroica dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico: i vigneti infatti sono collocati soprattutto su un territorio scosceso, e questo rende particolarmente faticoso il lavoro. Qui i contadini non hanno abbandonato la loro terra, alla ricerca di un lavoro più facile in città, ma hanno creduto nella sua valorizzazione; la conformazione del terreno rende quasi impossibile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli coraggiosi produttori. Questo ha contribuito a creare un forte legame tra l’uomo e la campagna, con un grande amore per la terra e per i suoi prodotti, unito anche a una buona capacità di marketing del turismo: qui negli anni ’60 è nata la prima “Strada del vino” della nostra Penisola. Continua a leggere