Papa Francesco in occasione dell’Angelus del 29 dicembre 2019 è tornato su un tema a lui molto caro, del quale aveva già parlato nel 2015 in occasione di un’udienza dedicata alla convivialità in famiglia, definendola: «un termometro sicuro per misurare la salute dei rapporti: se in famiglia c’è qualcosa che non va, o qualche ferita nascosta, a tavola si capisce subito. Una famiglia che non mangia quasi mai insieme, o in cui a tavola non si parla ma si guarda la televisione, o lo smartphone, è una famiglia “poco famiglia”. Quando i figli a tavola sono attaccati al computer, al telefonino, e non si ascoltano fra loro, questo non è famiglia, è un pensionato.»
Un concetto importante, sul quale vale la pena insistere, e come ben sapete ne ho parlato spesso nel mio blog Pane & Focolare. In occasione dell’Angelus del 29 dicembre, Solennità della Sacra Famiglia di Nazareth, il Papa fa notare che «I tre componenti di questa famiglia si aiutano reciprocamente a scoprire il progetto di Dio. Loro pregavano, lavoravano, comunicavano. E io mi domando: tu, nella tua famiglia, sai comunicare o sei come quei ragazzi a tavola, ognuno con il telefonino, mentre stanno chattando? In quella tavola sembra vi sia un silenzio come se fossero a Messa … Ma non comunicano fra di loro. Dobbiamo riprendere il dialogo in famiglia: padri, genitori, figli, nonni e fratelli devono comunicare tra loro … Questo è un compito da fare oggi, proprio nella giornata della Sacra Famiglia.»
La tavola è una grande occasione di comunicazione. Come dice il Papa: «Il Cristianesimo ha una speciale vocazione alla convivialità. […] Oggi molti contesti sociali pongono ostacoli alla convivialità familiare. E’ vero, oggi non è facile. Dobbiamo trovare il modo di recuperarla. A tavola si parla, a tavola si ascolta. Niente silenzio, quel silenzio che non è il silenzio delle monache, ma è il silenzio dell’egoismo, dove ognuno fa da sé, o la televisione o il computer… e non si parla. No, niente silenzio. Occorre recuperare quella convivialità familiare pur adattandola ai tempi.» (Udienza del mercoledì, 11 novembre 2015)
Quanta saggezza nelle parole del Santo Padre! Mettiamo in pratica i suoi consigli e le sue raccomandazioni, perché il dialogo a tavola, in famiglia e con gli amici, è un bene prezioso e un’opportunità straordinaria per stringere legami forti e veri.
Niente di più vero!
Lo consiglio spesso ai miei ragazzi del catechismo. Ed effettivamente, hanno affermato che a casa, si parla poco. Solo la Tv, a tavola, è la protagonista.
Una sera, hanno espresso la difficoltà di non essere ascoltati dai genitori.
Ecco, quindi, che ho colto la palla al balzo e proposto loro di spegnere la Tv, mentre si mangia, così da potersi ascoltare e dialogare con tranquillità.
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E’ vero, i momenti a tavola sono importanti per dialogare e comunicare. Spesso sono proprio gli adulti a guardare la TV mentre i ragazzi vorrebbero parlare. Brava a cogliere l’occasione per lanciare ai ragazzi del catechismo questa … provocazione! Un caro saluto e buona giornata!
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