Nello spogliatoio della palestra intercetto una conversazione tra due giovani amiche. Una di loro, che fa la baby-sitter a due fratellini, si lamenta del fatto che non stanno seduti a tavola: prendono il piatto, si mettono sul divano e pretendono di mangiare guardando la TV. Lei ne ha parlato con la mamma dei bimbi e questa le risponde che va bene così, “basta che mangino”. La ragazza se ne lamenta con l’amica: «Si mangia a tavola! A casa mia si mangia seduti a tavola tutti insieme!». Avrei voluto abbracciarla. Che bello che ci siano ancora dei giovani che hanno queste buone abitudini. Purtroppo in tante famiglie il rito della convivialità è andato perduto, dimenticando che intorno ad una tavola nutriamo non solo il corpo ma anche l’anima.
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Roger Scruton e la bellezza della convivialità
Cari amici del blog, vi segnalo con mia grande soddisfazione che è stato pubblicato un volume dedicato a Roger Scruton (1944 – 2020), che contiene anche un mio saggio dedicato al tema della bellezza della convivialità. Il libro è una bella occasione per conoscere il pensiero del filosofo inglese, che nel corso della sua vita ha affrontato tanti aspetti della nostra cultura, sempre con grande originalità e profondità, ma direi soprattutto con concretezza. Ho letto con piacere ed interesse le opere di Scruton, perché ha dedicato riflessioni importanti al tema della bellezza e della cura della tavola, del cibo, del vino, al valore della convivialità come esperienza di ordine, di carità verso il prossimo, di consolazione, come opportunità per costruire relazioni solide e profonde. Come vedete, temi che sono all’ordine del giorno nel mio blog.
Continua a leggereIl mio Natale un poco inaspettato
Il mio Natale 2021 è stato assolutamente non convenzionale ma bellissimo. Un Natale dominato dall’incontro anche inatteso o comunque non scontato con le persone care. Tre tavole di Natale: cena della vigilia, pranzo del 25 dicembre e cena del 25 dicembre; correndo tra parenti di lui, parenti di lei, parenti lombardi, parenti piemontesi, quelli che al mattino del 24 dicembre vengono a Milano e quelli che nel pomeriggio del 25 dicembre fanno la stessa strada in senso contrario. Alla vigilia tutto era incerto, tra tamponi e influenze da interpretare, malati e guariti. Perché purtroppo questo Natale 2021 è stato così un po’ per tutti. A metà dicembre abbiamo cercato con ottimismo di pianificare un menu, all’insegna del motto: «Se poi ci sono defezioni dell’ultimo momento, c’è sempre il congelatore».
Continua a leggereIl rito della grigliata: icona di una bella comunità
Ci sono tanti modi di gustare la carne: c’è chi ama la tartare, il carpaccio, insomma la carne cruda. Se invece parliamo di cottura, la carne si può cucinare alla brace, in padella, al forno, scoprendo sempre nuove tecniche, dallo spiedo dell’uomo delle caverne alle pentole fatte con materiali super tecnologici nella cucina più moderna. Oggi parliamo della grigliata: è arrivata finalmente l’estate, la stagione che amo di più, c’è tanta voglia di stare all’aria aperta e cosa c’è di più bello di un bel pranzo in giardino, cucinando sulla brace?
Non temo accuse di stereotipi di genere: ma vi siete accorti di quanto sia tipicamente maschile il barbecue? Provate a proporlo ad un gruppo di donne: anche se ottime cuoche, e persone di buon appetito, probabilmente storceranno il naso, all’idea di affumicarsi e sporcarsi di fuliggine. Opteranno per un bell’arrosto o degli involtini. Proponetelo ad un gruppo di uomini e vedrete i loro occhi che cominciano a brillare, al pensiero di mettersi in t-shirt e pantaloncini corti davanti alla griglia con un pacco di carbonella, pinze, forchettoni, salsicce e costine di maiale. La cottura sulla brace di legna resta una passione ancestrale del genere maschile.
Continua a leggereLa merenda sinoira: tradizione e cultura del cibo
“Vi aspettiamo alle cinque, per una merenda sinoira!”. Riceviamo quest’invito e facciamo la conoscenza con una bella tradizione piemontese, che affonda le sue radici nella vita contadina. Non chiamiamola apericena o happy hour, per carità, riti modaioli di chi dopo il lavoro non ha voglia di andare a casa a cucinare e in un bar affollato mangia cibi presi da un buffet, con un piattino di plastica in mano.
La merenda sinoira ha ben altro valore culturale e storico. Il Piemonte non è solo quello dei Savoia, dei castelli nobiliari e degli eleganti caffè liberty del centro di Torino, c’è tutta una Regione agricola dove si coltivano le vigne e i noccioli, si alleva la preziosa mucca piemontese, la fassona, si raccolgono le castagne, si cercano tartufi e le rane gracidano nelle risaie dove un tempo faticavano le mondine. Ci sono tante eccellenze del territorio che sono frutto di un duro lavoro nei campi. Ma da dove nasce questa merenda sinoira? Continua a leggere
Gli italiani sono sempre più hobbit: amano la convivialità e il giardinaggio
Gli italiani desiderano più che mai stare a proprio agio nella propria casa, accogliendo amici in simpatica convivialità, e apprezzano la possibilità di avere nella propria abitazione un luogo per stare all’aria aperta con uno spazio verde da coltivare. Definirei questo atteggiamento molto hobbit, in onore dei meravigliosi protagonisti dei romanzi di Tolkien, piccoli uomini che amano mangiare e bere in compagnia, coltivare la loro terra, curare i fiori, le piante e i loro orti. Verranno travolti da eventi drammatici e avventure pericolose che li strapperanno alla loro tranquilla quotidianità ma combatteranno proprio per poter tornare al più presto nella loro amata Contea, dove poter vivere in pace e serenità, bevendo birra e mangiando cibi succulenti in allegra compagnia. Un sondaggio di GfK Sinottica® rivela che gli italiani sono decisamente sempre più hobbit, e questo non può che farmi piacere. Continua a leggere
Quattro anni del blog: e via verso nuove avventure!
Quarta candelina per Pane & Focolare! Quattro anni fa, esattamente l’11 novembre 2015, ho pubblicato il mio primo post. Ho cominciato un po’ per gioco, alla ricerca di un luogo dove raccontare le mie riflessioni sulla cultura della tavola.
A poco a poco mi sono resa conto di avere intercettato la sensibilità di tante persone che amano la bellezza della tavola, i valori umani e familiari che crescono intorno al mondo della cucina. E’ uscito il libro Pane & Focolare (D’Ettoris Editori), ho avuto tante occasioni, anche prestigiose, di presentare il mio lavoro, in occasione di eventi, fiere e mostre. Continua a leggere
Casa Santa Marta: la tavola del Papa e la sua idea di convivialità
Oggi è Santa Marta, protettrice di casalinghe, albergatori e cuochi: simbolo di ospitalità e operosità, non poteva che essere lei la protettrice del mio blog. Come sapete, Papa Francesco ha scelto di vivere a Casa Santa Marta, anziché nello storico appartamento papale nel Palazzo Apostolico. L’edificio venne inaugurato da san Giovanni Paolo II il 31 maggio 1996, per dare un alloggio ai cardinali durante i Conclavi e quando non c’è il Conclave (cioè praticamente sempre) accogliere altri religiosi e ospiti. Il giorno dell’inaugurazione il grande Papa santo ricordò che era stato scelto quel nome «per indicare nella evangelica casa di Betania – dove vivevano Lazzaro e le sorelle, e dove Gesù con i discepoli si rifugiava spesso durante il soggiorno a Gerusalemme – un esempio di ospitalità a cui la Casa da lui eretta doveva ispirarsi. La fede e l’affetto di Maria, la generosità di Lazzaro, lo spirito di servizio di Marta costituiscono nel loro insieme un modello di dedizione verso gli ospiti veramente suggestivo». Continua a leggere
“Pranzo a Posillipo” di De Nittis: la gioia e la bellezza della tavola
Voglia di primavera, voglia di pranzi all’aria aperta. Il pittore Giuseppe De Nittis in questo quadro dipinge una tavolata di amici: fa da sfondo il mare alla luce del tramonto, in cielo fa capolino una piccola luna. Alcuni musicisti intrattengono i commensali, che guardano ammirati la bella ed elegante signora a capotavola, la moglie francese di De Nittis, Léontine. E’ lo stesso pittore a raccontare nei suoi diari: Continua a leggere
Il silenzio del refettorio e la conversazione a tavola
Se c’è un luogo adatto alla conversazione, quello è la tavola. Lo dice anche la frase che ho scelto come sottotitolo del mio blog: “Se mangi con qualcuno passi subito ad un livello più alto di amicizia”. Abbiamo provato tutti questa esperienza: quando si mangia insieme la conversazione è più piacevole, scorre quasi naturale, si vince più facilmente la timidezza e il proprio riserbo. A tavola si diventa amici o comunque è più facile provarci (e riuscirci).
San Benedetto, come vi ho già raccontato (leggi qui), dà molta importanza al rito del pasto in comune, prescrive però che i monaci mangino in silenzio, ascoltando una lettura. «Alle mense dei fratelli non deve mai mancare la lettura […] e si faccia sommo silenzio, sicché non vi si ascolti bisbiglio o voce d’alcuno fuorché solo di chi legge. Quanto a ciò che è necessario per prendere cibo o bevanda, i fratelli se lo servano a vicenda in modo che nessuno abbia bisogno di chiedere alcunché. Se tuttavia vi sarà necessità di qualche cosa lo si chieda, piuttosto che con la voce, col suono di qualunque segno». (Capitolo 38 della Regola). Continua a leggere