La civiltà della buona tavola contro l’idolatria del cibo: una riflessione di Nembrini sul VI canto dell’Inferno

Franco Nembrini, insegnante, educatore, scrittore e grande divulgatore, già da tempo si dedica alla diffusione della Divina Commedia, facendo risaltare la profondità ma soprattutto l’attualità del capolavoro di Dante Alighieri. L’ultima sua pubblicazione è un’opera ponderosa, dove ogni canto è preceduto da un suo commento, sempre profondo e geniale. Le illustrazioni del famoso disegnatore Gabriele Dell’Otto completano un lavoro davvero di grande pregio. Per ora sono usciti i due volumi dell’Inferno e del Purgatorio, attendo con ansia il Paradiso. Nel VI Canto dell’Inferno troviamo il girone dei golosi: è l’occasione per Nembrini per fare alcune considerazioni sul valore del cibo, sull’attenzione del Cristianesimo al tema della convivialità. E allora i golosi? Leggete con attenzione: troverete molte cose che ripeto da tempo nel mio blog, ma sentirle raccontare da lui ha riempito il mio cuore di soddisfazione. Con questo autorevole alleato, proseguo con ancora maggiore convinzione nella diffusione di una bella e santa cultura della convivialità. Continua a leggere

Cristianesimo e vino: un legame indissolubile

Frate Bacco”: così era chiamato, con simpatia, il monaco addetto alle vigne nell’abbazia benedettina di Fleury, sulle rive della Loira.

I monaci hanno raggiunto l’eccellenza in molti campi: tra questi, anche nella produzione del vino. La prima motivazione è quella liturgica: per il Sacramento dell’Eucarestia è necessario avere il vino. Nell’epoca delle invasioni barbariche, dei viaggi lunghi e pericolosi, il commercio è difficoltoso e sottoposto a tante incertezze. San Benedetto abitua i monaci ad essere autosufficienti, a procurarsi da sé tutto il necessario per la vita della comunità monastica. Così i monaci piantano la vite e producono il vino. Continua a leggere