Tempo fa ho partecipato all’organizzazione di una serata che aveva lo scopo di raccogliere fondi per una associazione. L’obiettivo posso dire che è stato raggiunto, ma aveva proprio ragione san Francesco d’Assisi quando nella sua famosa Preghiera semplice diceva: “E’ dando che si riceve”. Perché i partecipanti sono stati generosi ma hanno ricevuto a loro volta dei doni: una bella cena, ottimo vino, piacevole compagnia e hanno anche imparato tante cose interessanti sulla storia e sulla cultura del vino. Vi racconto come è andata.
Alcune volonterose amiche, Claudia, Laura, Lavinia e Roberta, oltre alla vostra blogger Susanna, scelgono la location, una spaziosa sala con un piacevole dehors sotto il cui pergolato apparecchiano la tavola, con gusto e sobria eleganza. All’accoglienza, gli ospiti trovano un bel buffet con l’aperitivo: scaglie di formaggio grana e salumi di grande qualità che provengono da un’azienda agricola gestita da una comunità di recupero per tossicodipendenti. In questo modo, le iniziative benefiche si incrociano in un circolo virtuoso. La star della serata, il nostro esperto di vini Marco, stappa un Franciacorta DOCG Brut Rosé, e comincia così la parte didattica, con la competente illustrazione delle caratteristiche del vino, mentre noi ammiriamo la lenta risalita delle bollicine nella flûte.
Abbiamo decisamente cominciato con il piede giusto: la compagnia si dimostra subito lieta e ben affiatata e così, placata la fame con questi stuzzichini e dopo avere svuotato la flûte con soddisfazione, ci accomodiamo per la prima parte della relazione sul tema: “Il vino: fede, storia e cultura”. Mentre sullo schermo scorrono immagini di vigne, miniature medioevali, affreschi, grappoli maturi e cantine dalle architetture antiche, il nostro esperto ci parla di Noè e di Gilgamesh, delle Nozze di Cana e dell’Ultima Cena, dei monaci medioevali e di Dom Perignon, dei miti antichi e delle scoperte archeologiche (ma guarda, i più antichi vinaccioli sono stati trovati alle pendici del Monte Ararat, quello sul quale si è incagliata l’Arca di Noè. Vuoi vedere che la Bibbia aveva ragione?).
Gli spunti di riflessione sono tanti e meritano di essere ben assimilati: la relazione viene quindi divisa in due parti, per permettere agli ospiti di accomodarsi a tavola per la cena. Anche l’aspetto della convivialità merita di essere valorizzato, cosa c’è di più bello del poter godere del buon cibo e dell’ottimo vino chiacchierando con gli amici. Mentre si assaggiano le quiche, gli arancini di riso, le verdure grigliate, l’insalata di farro e orzo e il cous cous con il pollo al curry, il nostro esperto versa nei calici due vini importanti e li illustra ai commensali: un Blanc de Morgex et de La Salle, vino profumato della Valle d’Aosta, e poi un rosso del Piemonte, un Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, il c.d. “vino del parroco” (ve ne ho già parlato nel mio blog, a questo link potete rileggere il post).
Dopo la seconda parte della relazione, arriva il dolce, e che dolce! Una vera opera d’arte dell’amica Cristina, una cake designer con grande senso artistico e tanto talento nella pasticceria. Potete vedere la torta in queste immagini, e purtroppo il web in questi casi dimostra tutti i suoi limiti perché non la potete assaggiare: non solo era bella, era anche squisita! Cliccate qui e potete leggere la descrizione della torta e la spiegazione delle scelte artistiche della sua realizzazione. La torta è splendidamente accompagnata da un Monbazillac AOC “Cuvée Millenaire”, vino del Sud Ovest della Francia, molto raffinato.
La serata finisce in modo scoppiettante grazie all’asta di vini: quattro bottiglie non sono state ancora stappate e si decide di fare una vendita all’incanto, nella più bella tradizione degli eventi di beneficienza (la più famosa asta di vini è quella di Beaune, ve ne ho parlato in un post, cliccate qui). Sotto la competente direzione di Gino, banditore d’asta deciso e simpatico, le bottiglie vengono assegnate al miglior offerente: quante risate ad ogni “Chi offre di più?”, non si capisce se prevalga la voglia di essere generosi o il desiderio di potersi gustare a casa propria una di quelle bottiglie davvero speciali. L’associazione che era la beneficiaria della serata non può che ringraziare per questa ulteriore offerta, davvero inaspettata, fatta col cuore e con tanta simpatia.
La generosità è decollata grazie ad una serata di cultura ed enogastronomia, ma in realtà il trionfo è stato quello della bella compagnia, della gioia della tavola che unisce i cuori e apre alla gioiosa condivisione. Alla fine dell’evento, agli amici che lasciavano un po’ a malincuore la sala veniva consegnata una piccola pergamena, con un ringraziamento e una frase-ricordo, un aforisma sul vino. Ogni pergamena aveva una frase diversa. Volete sapere a me quale è capitata? «Se bevuto al momento giusto, nel posto giusto e con la compagnia giusta, il vino è la via alla meditazione e il nunzio della pace.» (Roger Scruton)