Qualità e generosità: così si può sintetizzare in due parole la storia dei vini “Hospices de Beaune”, in Borgogna. Realizzati nella massima cura dell’eccellenza vitivinicola, sono anche molto noti perché vengono venduti all’asta la terza domenica di novembre: il ricavato è destinato alle opere assistenziali dell’ospedale di Beaune. L’asta è un avvenimento di fama mondiale, vi partecipano acquirenti che vengono dai quattro angoli del mondo, alla presenza di vip, con bellissime donne che fanno da madrine dell’evento.
Ma bisogna ricordare che l’occasione di beneficienza è la continuazione di una generosa storia di carità che risale al XIV secolo, quando Nicolas Rolin, cancelliere del duca di Borgogna Filippo il Buono, e la sua amatissima moglie Guigone fondano un ospedale per i poveri, l’Hotel-Dieu di Beaune. Visitare quel luogo significa contemplare non solo la bellezza artistica ma anche quella della carità cristiana: è la dimostrazione di come l’amore a Cristo diventi amore al prossimo, soprattutto se povero e malato, e come questa attenzione ai bisogni dei più poveri diventi feconda di opere non solo utili ed efficienti ma anche belle. Perché chi ha realizzato questo ospedale ha voluto non solo che i malati fossero curati adeguatamente ma che potessero anche contemplare la bellezza più raffinata, con un’attenzione al corpo e allo spirito.
L’impresa nasce nel 1443 e l’ospedale viene affidato da Nicolas e Guigone Rolin a una comunità di suore da loro stessi istituita, l’Ordine Ospedaliero di Santa Marta. I medici lavorano con grande attenzione e perizia, le suore accudiscono i malati con amore e precisione, la farmacia realizza i medicamenti necessari, la cucina è attenta alle necessità della salute dei degenti.
L’istituto ha svolto le sue funzioni fino al 1971, quando è stato sostituito da un più moderno centro ospedaliero. Oggi l’Hotel-Dieu è aperto alle visite dei turisti (mezzo milione ogni anno) e il ricavato del biglietto d’ingresso è destinato al nuovo ospedale; pertanto il luogo costruito da Nicolas Rolin e da sua moglie continua a svolgere, anche se in modo più indiretto, la sua funzione di carità.
E’ un capolavoro di architettura: ciò che colpisce il visitatore è proprio la bellezza che i fondatori hanno voluto trionfasse in questa costruzione. Le tegole del tetto sono un tripudio di colori sgargianti, la struttura gotica dell’intero edificio è pari a quella dei più ricchi palazzi nobiliari e in particolare la grande sala che accoglieva i malati richiama alla mente l’interno di una cattedrale, dove il corpo di Cristo è quello dei malati che vengono amorevolmente assistiti dalle suore e dai medici.
L’interno è perfettamente conservato e restaurato in modo da permettere al visitatore di vedere come si svolgeva la vita dell’ospedale. I letti sono tutti dotati di tende rosse brillanti che contribuiscono a rendere più gradevole l’arredamento ma soprattutto a proteggere l’intimità del malato durante la visita del medico, con una attenzione squisita alla persona. Sulla parete di fondo della grande sala c’è la cappella, nella quale le suore recitavano le ore canoniche e ogni giorno veniva celebrata la Messa. I malati, dai loro letti, potevano così assistere a tutte le celebrazioni.
La cappella non è comunque una semplice cappella: anche qui Nicholas Rolin e sua moglie Guigone (esempio di uno splendido matrimonio d’amore e di comunione di opere buone) hanno voluto esagerare, per donare ai loro malati un trionfo di bellezza.
La cappella ospitava infatti il Polittico del Giudizio Universale, capolavoro di Rogier van der Weyden e della pittura fiamminga, composto da nove pannelli mobili. Purtroppo questo luogo è stato oggetto delle profanazioni da parte della Rivoluzione Francese, come tanti altri luoghi religiosi: gli arredi sacri della cappella sono stati quasi tutti distrutti, con la provvidenziale eccezione dello straordinario polittico, messo in salvo in tempo e nascosto in una soffitta, dove è stato ritrovato molti decenni dopo. Adesso può essere ammirato da tutti all’interno di una apposita sala protetta dell’Hotel-Dieu. Il polittico mostra nel pannello centrale il Cristo giudice, sotto il quale si trova l’arcangelo Michele che sta soppesando le anime dei buoni e dei cattivi a mano a mano che esse escono dai sepolcri. Ai lati si trovano il Paradiso e l’Inferno. Il primo è semplicemente evocato da un portale dorato dove un angelo accoglie le anime dei giusti. Il secondo è una grotta buia dove sprofondano i dannati.
“Quando i malati erano il volto di Cristo”: mentre visitavo questo luogo straordinario mi sono tornate spesso alla mente le parole con le quali il mio caro amico Flavio ha sintetizzato lo spirito di quel luogo.
Nicholas e Guigone hanno dato il via ad una storia di carità, dando il buon esempio a tanti che si sono appassionati a questo progetto: il Duca di Borgogna Filippo il Buono ha voluto dare il suo contributo alla costruzione dell’Hotel-Dieu, molti benefattori hanno fatto donazioni e questo ha permesso all’istituzione di attraversare i secoli in condizioni eccellenti. In particolare, alcuni generosi donatori hanno lasciato all’Hotel-Dieu delle vigne: il vino di Borgogna è noto in tutto il mondo per la sua eccellente qualità e Hospices de Beaune è ancora oggi un marchio di vino universalmente noto, che permette il perpetuarsi di questa storia dove l’eccellenza vinicola si sposa alla carità, senza conoscere battute d’arresto: nel 2012 c’è stata l’ennesima donazione di una vigna, situata nel comune di Flagey-Echezeaux, sulla prestigiosa Côte de Nuits, che produce un Grand Cru.
Viene davvero voglia di fare del bene: acquistare e stappare un vino degli Hospices de Beaune!
[…] di beneficienza (la più famosa asta di vini è quella di Beaune, ve ne ho parlato in un post, cliccate qui). Sotto la competente direzione di Gino, banditore d’asta deciso e simpatico, le bottiglie […]
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L’ha ribloggato su Il sito di Albertoe ha commentato:
…una bella storia di carità cristiana…
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