Qualche anno fa mio marito ed io abbiamo trascorso un week end a Salisburgo e abbiamo alloggiato all’Hotel Sacher, fratello dell’omonimo hotel di Vienna dove è nata la famosa torta al cioccolato. Pochi giorni prima della partenza mi sono rotta il gomito ma non mi sarei persa quel viaggio per nulla al mondo: sapete come si dice, ci sarei andata anche su una gamba sola e il gesso al braccio non era un impedimento. Le previsioni del tempo erano catastrofiche e purtroppo i meteorologi ci hanno azzeccato: tre giorni di pioggia incessante. Provate ad immaginare la sottoscritta con un braccio al collo e l’altro che regge un ombrello, cercando di ripararsi dalle intemperie.
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Saint-Honoré, patrono dei pasticcieri
La torta Saint-Honoré è una vera prelibatezza, che si serve come dessert nei pranzi più importanti e sofisticati. Delizia per gli occhi e per il palato, è composta da pasta sfoglia, pan di Spagna, crema al cioccolato e alla vaniglia, il tutto guarnito nella parte esterna da una corona di bignè intinti nel caramello.
La cosa incredibile è leggere gli ingredienti, semplicissimi: farina, latte, uova, zucchero, panna, cioccolato, vaniglia. Eppure, partendo da quella materia prima così genuina e quasi banale, un pasticciere riesce, con un procedimento molto lungo e complesso, a mettere in tavola una autentico capolavoro. E’ magia? No, è la capacità tutta umana di non considerare il cibo solo come un nutrimento ma anche come un’occasione di bellezza, creatività e vera arte. Continua a leggere
Manifesto in difesa della merenda (quella vera)
Quanto è bello il momento della merenda! La parola viene dal latino, dal verbo merere, meritare, la Treccani dice che è un gerundivo neutro plurale e letteralmente vuol dire “cose da meritarsi”. La merenda nasce come piccolo premio che si dava ai bambini dopo che avevano compiuto il loro dovere, poi è diventato semplicemente lo spuntino che si fa a metà mattina o nel corso del pomeriggio.
A scuola quanto era agognato il momento dell’intervallo: pausa ristoratrice, per fare quattro passi in corridoio oppure in cortile. Era il momento delle chiacchiere, dei saluti agli amici delle altre classi, e poi si tirava fuori dalla cartella la merenda che la mamma ci aveva preparato. Dopo 3 ore di studio in classe, il calo di zuccheri richiedeva proprio uno spuntino. Nel mio liceo c’era anche il bidello che vendeva le focacce. Poi a casa, nel pomeriggio, dopo un paio d’ore di compiti, io prendevo il pane con la marmellata o col prosciutto. Continua a leggere
Una serata di generosità, cultura, amicizia … e ottimo vino!
Tempo fa ho partecipato all’organizzazione di una serata che aveva lo scopo di raccogliere fondi per una associazione. L’obiettivo posso dire che è stato raggiunto, ma aveva proprio ragione san Francesco d’Assisi quando nella sua famosa Preghiera semplice diceva: “E’ dando che si riceve”. Perché i partecipanti sono stati generosi ma hanno ricevuto a loro volta dei doni: una bella cena, ottimo vino, piacevole compagnia e hanno anche imparato tante cose interessanti sulla storia e sulla cultura del vino. Vi racconto come è andata. Continua a leggere
Il mio pranzo di Pasqua
Il detto popolare dice: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Ma nel mio caso, ho trascorso anche la giornata di Pasqua con i miei familiari. E’ cambiata però la location, non ero a Milano ma nella casa di famiglia sul Lago Maggiore. Il tempo era davvero stupendo, splendeva il sole e la temperatura era più che primaverile. Continua a leggere