Durante un week end nelle Langhe, mentre passeggiavo nel delizioso borgo di Neive, sul muro di una casa ho visto una lapide un po’ sbiadita con questa iscrizione: «Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia dei focolari». Un aforisma che ho trovato bellissimo perchè sintetizza in modo poetico una grande verità. Il valore simbolico del pane per la nostra civiltà è antichissimo. I Greci si definivano orgogliosamente mangiatori di pane e il gigante Polifemo è descritto nell’Odissea come un selvaggio perché non lo sa fare. I Romani sono anch’essi portatori di quella cultura e con il Cristianesimo il pane acquista un’aura ancora più sacrale grazie all’Eucarestia.
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L’eccellenza della tavola monastica. Un evento a lungo atteso
La nebbia si dirada e lascia il posto ad una bella giornata di sole: l’Abbazia di Chiaravalle e il suo Mulino si stagliano nel verde della campagna lombarda. In pochi minuti abbiamo lasciato alle nostre spalle la città, i rumori e il traffico e ci immergiamo in una dimensione rarefatta e affascinante, quasi un viaggio nel tempo, nel silenzio del monachesimo. È arrivato il giorno a lungo atteso: finalmente va in scena la vita del refettorio monastico, i suoi valori e i suoi prodotti d’eccellenza, con una attenzione particolare alla birra trappista. Ma non solo: sono tante le suggestioni che emergeranno nel corso del pomeriggio. Andiamo con ordine: vi ricordate da dove siamo partiti?
Continua a leggereIl piacere della prima colazione gourmet
La prima colazione! Per me un momento sacro, la carica necessaria per poter cominciare la giornata. Sarà perché ho la pressione bassa, ma per me è inconcepibile non mangiare qualcosa appena sveglia. Ho l’abitudine di apparecchiare la tavola per la prima colazione prima di andare a dormire, così al mattino devo solo accendere il fornello: sono troppo stordita al risveglio e rischierei di fare danno, rompere qualche tazzina o mettere il sale al posto dello zucchero. Mentre preparo la camomilla della buonanotte, sistemo le tazze, le zuccheriere (al plurale, perché io uso lo zucchero bianco, mio marito preferisce quello di canna), i bicchieri per la spremuta, lo spremiagrumi, i biscotti, la marmellata, il pane, le bustine del thè, la teiera, la moka. Continua a leggere
Padre Cristoforo e il pane del perdono
Lo confesso, quando al ginnasio ho dovuto studiare I promessi sposi di Alessandro Manzoni, ho trovato quella lettura molto pesante. Tanto mi ha appassionato La Divina Commedia e tanto mi hanno annoiato le storie di Renzo e Lucia. Molti anni dopo ho ripreso in mano il romanzo e rileggendo alcuni brani l’ho riscoperto e ho davvero capito il suo valore. Un capitolo in particolare mi ha commosso e gli dedico qualche riga nel mio blog, poiché il pane e la sua simbologia hanno un ruolo importante.
“Il Padre Cristoforo non era sempre stato così, né sempre era stato Cristoforo”. Il frate cappuccino, uno dei protagonisti del romanzo, si era convertito dopo un fatto drammatico. Riassumo brevemente la storia: il suo vero nome era Ludovico ed era figlio di un ricco mercante. “Sentiva un orrore spontaneo e sincero per le angherie e pei soprusi”, e il Manzoni ci racconta che si batteva a difesa dei più deboli. Ma questa sua indole lo metteva spesso nei pasticci, e infine accadde un fattaccio: per un banale diverbio sul diritto di passaggio in un vicolo, si trovò a duellare con un nobile arrogante. Continua a leggere
#iorestoacasa: e unisco l’utile al dilettevole!
E’ utile, anzi utilissimo e doveroso, stare a casa, ma questo non vuol dire restare con le mani in mano. Nel video vi racconto cosa possiamo fare: arte della tavola, pane e pasta fatti in casa, le ricette con gli avanzi, la cucina di famiglia e quella dei single. L’esempio dei monaci ci insegna come sfruttare al massimo la nostra dispensa, per mangiare bene e coccolare un po’ i nostri familiari. Continua a leggere
Ma dove si fabbricano il latte e i pomodori?
Leggo su una rivista che in uno zoo di una grande metropoli degli USA è stato allestito un recinto con delle mucche, accanto alle gabbie di leoni, tigri, elefanti e giraffe. Il motivo? Da un veloce sondaggio nelle scuole elementari è emerso che i bambini non sanno da dove viene il latte, per loro è un prodotto industriale. Lo zoo è stato quindi utilizzato non solo per la conoscenza di animali di altri continenti, ma anche per scoprire che il latte viene dalle mucche, animali agli occhi dei bambini altrettanto misteriosi ed esotici. Le maestre organizzano gite scolastiche nel parco dove ad orari precisi le mucche vengono munte, sotto gli occhi meravigliati dei piccoli.
Ma non è necessario andare in America: anche in Italia spesso ai nostri bambini manca una conoscenza diretta del mondo della natura. Continua a leggere
Quaresima, astinenze e le abitudini alimentari dell’Occidente
Ecco arrivata anche quest’anno la Quaresima, tempo forte della Chiesa, con i suoi riti suggestivi, l’invito alla penitenza, le astinenze e i digiuni. Fin dagli albori del monachesimo e dell’eremitismo cristiano i sacrifici nella dieta alimentare sono una costante della vita ascetica. Considerando i vantaggi spirituali di queste pratiche, la Chiesa ha voluto proporre anche ai laici di praticare ogni tanto giorni di astinenza dalle carni e giorni di digiuno. Ne ho già parlato nel mio blog (leggi qui) e per chi vuole saperne di più rinvio a quel post. Oggi vorrei soffermarmi di più su un altro aspetto: il cristianesimo ha plasmato le abitudini alimentari dell’Occidente e anche chi non è credente e non segue i precetti della Chiesa in realtà ancora oggi ha alcune abitudini alimentari che vengono proprio dalla cultura cristiana. Continua a leggere
Qualche impressione su Starbucks a Milano
Mi è bastato postare sul mio profilo facebook una foto di Starbucks in Piazza Cordusio a Milano e chiedere un parere agli amici, per scatenare subito una ridda di commenti decisi e appassionati, pro o contro la catena americana di caffetterie. Una cosa ho intuito da quei post: Starbucks, o lo adori, o lo detesti. Ora che finalmente ci sono entrata, posso farvi un breve resoconto. Vi posso anticipare che la maggior parte di quello che si dice pro o contro Starbucks (da parte soprattutto di chi nel locale milanese non ci è ancora andato) si riconduce alla fine ad un pregiudizio, positivo o negativo che sia: tutti cioè sono convinti che si tratti di un locale simile a quelli già frequentati negli States o negli aeroporti internazionali, con il classico bicchierone di cartone bianco con l’immagine della sirena verde e la lunga cannuccia.
Non è così, il locale di Piazza Cordusio è una cosa molto particolare, direi unica. Può piacere o non piacere, ma è un locale originale. Continua a leggere
Pane in Piazza: un successo e già si pensa alla prossima edizione
Lo scorso mese di maggio vi avevo parlato di “Pane in Piazza”, la manifestazione benefica organizzata dalle Missioni Estere Cappuccini di Milano, che si è svolta nella settimana di Milano Food City. Leggete qui.
Ho dato volentieri il mio piccolo contributo, acquistando alcuni squisiti prodotti e invitando i lettori del blog a visitare lo stand e partecipare così alla realizzazione di un grande panificio in Etiopia.
Partito in sordina, senza sostegni economici di grandi sponsor, un po’ in ombra tra le tante iniziative milanesi della settimana del cibo, l’evento ha avuto in realtà un grandissimo successo. Continua a leggere
Scarpetta sì, scarpetta no …
Vi sarete trovati sicuramente nell’imbarazzante situazione di avere di fronte a voi un piatto di pasta o di carne, avete finito la pietanza ma sul fondo rimane il gustosissimo sughetto. Vi viene voglia di prendere un pezzo di pane e “fare la scarpetta”, cioè, per chi non lo sapesse, intingere il pane nel sugo e ripulire il piatto con gusto e voluttà. Ma scatta la crisi di coscienza: si può fare o no? E’ consentito o vietato dal galateo? In questo post vi racconto cosa dice il bon ton, cosa dicono gli chef e soprattutto … cosa ne penso io! Continua a leggere