La mise en place: bellezza, valori profondi e ricordi di famiglia

Abbiamo bisogno di segnali di speranza e mi ha suscitato molta consolazione il risultato dell’indagine svolta sul consumatore italiano da Promotica SpA, società che rappresenta uno degli attori primari nel mercato della Loyalty e del Marketing Relazionale con attività di comunicazione in Italia ed in 18 paesi in Europa e Asia, sul tema: «L’arte della tavola: il ruolo della “mise en place”». Dall’intervista, realizzata su un campione molto ampio e rappresentativo, emerge infatti che per gli italiani la tavola ha un importante significato simbolico, è il luogo in cui ci si riunisce, si consumano i pasti, si discute, si prendono decisioni e nel quale si intrecciano sentimenti, convinzioni, valori profondi e molto altro.

I lettori del mio blog hanno sicuramente letto spesso questi concetti nei miei post, ma è davvero confortante constatare che la grande maggioranza degli italiani consideri la convivialità un momento importante per le relazioni. Gli intervistati affermano che «Stare insieme a tavola permette di raggiungere un’intimità che diventa difficile da trovare in altri contesti, innanzitutto per la vicinanza fisica che si viene a creare. E’ un momento privo di distrazioni(in molte case viene vietato l’utilizzo dei cellulari o la visione della Tv quando si è a tavola). Risulta quindi un momento in cui ci si dedica all’altro (o a se stessi) e si è concentrati sul qui ed ora, facendo sì che da una vicinanza fisica si passi a una vicinanza simbolica». La ricerca rivela che agli italiani piace stare a tavola non solo per gustare del buon cibo (aspetto giustamente da non trascurare) ma anche per godere della compagnia, coltivare relazioni sociali significative, per avere un momento di pausa dalla frenesia quotidiana, per poter accantonare i problemi e concentrarsi su qualcosa di piacevole.

Devo ammettere che leggendo tutto questo entusiasmo mi è venuto un dubbio: ma davvero nella stragrande maggioranza delle nostre case c’è tutta questa attenzione al rito della tavola? Purtroppo vedo sempre più spesso famiglie nelle quali alla sera ognuno mangia da solo, davanti alla TV o al computer, ad orari diversi, senza attenzione all’apparecchiatura, scaldando il cibo pronto al microonde. Il sospetto che alcuni degli intervistati abbiano un po’ barato nelle risposte c’è. Eppure, anche il fatto che qualcuno abbia descritto un mondo ideale piuttosto che reale significa che in fondo quelle persone hanno la nostalgia di una buona cultura della tavola, sono convinte che abbia un valore. Già questa è una cosa buona: sono le premesse affinché dal desiderio si passi poi alla messa in pratica.

Tornando al sondaggio, la mise en place è considerata uno strumento fondamentale, «una sorta di linguaggio che permette di comunicare diversi significati». Un’apparecchiatura curata e ben fatta rivela ciò che siamo, non come ostentazione e ricerca di vanagloria ma piuttosto come necessità di esprimere così i nostri valori, la nostra voglia di bellezza e il desiderio di comunicare felicità e benessere ai nostri commensali. Gli oggetti della tavola, piatti, bicchieri, posate, centrotavola, diventano così qualcosa di fortemente simbolico e rappresentativo del nostro rapporto con gli altri. E’ significativo che soltanto l’8 % degli intervistati dica che non ha alcun interesse per una corretta mise en place e che il 7 % la viva come un obbligo e un momento stressante.

La festa è l’immagine che viene più frequentemente associata alla bellezza della tavola, così come si presta maggiore attenzione alla tavola (e si tira fuori il cosiddetto servizio buono e la tovaglia della nonna) quando ci sono ospiti oppure in occasione di ricorrenze speciali, come il Natale, un compleanno o un anniversario. Ma l’85 % degli italiani cura l’apparecchiatura anche quotidianamente durante i pranzi in famiglia. E’ significativo che per gli uomini, più che per le donne, il calice per il vino sia simbolo di una tavola elegante e speciale.

Come rivela il sondaggio: «Una prova dell’importanzache assume la mise en place e in generale la tavola si può facilmente desumere dal numero di ricordi collegati a questa tematica. Alcune persone hanno ricordi di accessori di arredo utilizzati dai propri genitori o nonni che a volte sono conservati gelosamente, in quanto oggetti tramandati da generazioni passate, altri ricordi sono legati a dei momenti specifici, a rituali quotidiani, occasioni speciali che hanno in comune la tavola e la sua preparazione. In ogni caso questi oggetti assumono un valore emotivo, strettamente collegato con le tradizioni e la famiglia

In conclusione: questa attenzione ai valori sociali, relazionali e culturali della tavola genera speranza: è importante coltivare questa cultura della bellezza a tavola, staremo meglio noi e trasmetteremo serenità ai nostri familiari e ai nostri amici.

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