Autogrill: da trionfo del fast food a vetrina del territorio?

La storia della tavola è anche storia dei ristoranti ed è oggetto di studio e riflessione sociologica e culturale da parte di chi si occupa di quel fenomeno molto contemporaneo che è il mondo di chi viaggia, per lavoro o per turismo. La rivoluzione industriale e le nuove dinamiche economiche mettono in movimento milioni di persone; dagli anni Cinquanta si diffonde il turismo di massa. Per rispondere a queste esigenze i ristoranti spuntano ovunque come funghi, nelle grandi metropoli dove si concentra il mondo del business e nelle località prese d’assalto dai vacanzieri: spaghetti alle vongole in riva al mare, polenta e spezzatino nei rifugi alpini, pappa al pomodoro e fiorentina alla brace sulle colline toscane, brasato in Piemonte, pasta con le sarde a Palermo. L’offerta è varia e stuzzicante: anche la buona gastronomia rende interessante il soggiorno, allieta la vacanza e rende più piacevole una impegnativa trasferta di lavoro. Quando si costruiscono le prime autostrade, nasce l’esigenza di creare luoghi di accoglienza dei viaggiatori, che sarebbero altrimenti costretti ad uscire dall’autostrada ed andare alla ricerca di un locale. Quello non è un viaggio di chi guarda il panorama: chi imbocca l’autostrada deve fare spesso un lungo percorso, punta ad arrivare al più presto possibile al luogo di destinazione, senza perdere tempo. La sosta deve essere breve, massima efficacia nel minor tempo. Ecco l’Autogrill, con il benzinaio e un bar che serve caffè, bibite e panini. Trionfo del fast food.

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Le colline del Prosecco: natura, bollicine, scienza enologica … e ora anche Patrimonio UNESCO

E’ il caso di dirlo: stappiamo un Prosecco e brindiamo! L’Italia ha raggiunto un nuovo traguardo: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Parliamo di una piccola area collinare della provincia di Treviso, dove l’opera spesso eroica dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico: i vigneti infatti sono collocati soprattutto su un territorio scosceso, e questo rende particolarmente faticoso il lavoro. Qui i contadini non hanno abbandonato la loro terra, alla ricerca di un lavoro più facile in città, ma hanno creduto nella sua valorizzazione; la conformazione del terreno rende quasi impossibile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli coraggiosi produttori. Questo ha contribuito a creare un forte legame tra l’uomo e la campagna, con un grande amore per la terra e per i suoi prodotti, unito anche a una buona capacità di marketing del turismo: qui negli anni ’60 è nata la prima “Strada del vino” della nostra Penisola. Continua a leggere

Arte, tradizione e buon cibo: un patrimonio da valorizzare

Nel mio blog cerco sempre di avere uno stile leggero e pieno di joie de vivre, ma il cibo e tutto quello che gravita intorno alla convivialità è cosa molto seria, da un punto di vista non solo nutrizionale ma anche antropologico, sociale e politico. Sono argomenti che hanno rilevanza “pubblica” e un impatto non indifferente sulla nostra società, sulla sua crescita umana ed economica. Per questo ho partecipato con curiosità ad un incontro con il sen. Gian Marco Centinaio, Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo sul tema: Arte, tradizione e buon cibo: un patrimonio da valorizzare. Il rilancio del turismo monferrino attraverso l’agricoltura e la cultura enogastronomica. Un titolo, come potete vedere, molto accattivante. Pane per i miei denti, per usare una metafora culinaria. Continua a leggere

Una pranzo alla Fattoria dei Barbi, ovvero: il dramma della vespa nel Brunello

Le mie vacanze in Val d’Orcia (già ve ne ho parlato, cliccate qui) hanno avuto due momenti molto significativi nelle visite a dei luoghi simbolo di quel territorio: la Fattoria dei Barbi e il Castello Banfi. Cominciamo dalla prima.

Dopo avere visitato la splendida abbazia di Sant’Antimo, in pochi minuti raggiungiamo il borgo che racchiude la cantina, l’enoteca per gli acquisti e le degustazioni, il Museo e la Taverna. Scopriamo la storia avventurosa della famiglia Colombini, antichissima dinastia senese di cui le cronache parlano già dal 1100: Continua a leggere

Giulio in Pelleria, il farro e l’avvocato tedesco

Ci sono ricordi indelebili di vacanze trascorse con amici. Mi piace viaggiare e ogni occasione è buona per visitare posti nuovi e fare una piacevole sosta in un ristorantino.

Correva l’anno 1990 quando con un paio di inseparabili amici abbiamo visitato la bellissima città di Lucca. Le sue mura possenti, perfettamente conservate, i suoi vicoli medioevali, le sue splendide chiese, il Volto Santo, la rendono una meta davvero ricca e piacevole. Per la cena scegliamo una certezza: Giulio in Pelleria, atmosfera da vecchia trattoria ma servizio curato e raffinato, dove si possono assaggiare i piatti della tradizione lucchese, come le minestre di farro, i tordelli, i matuffi. Continua a leggere