La nebbia si dirada e lascia il posto ad una bella giornata di sole: l’Abbazia di Chiaravalle e il suo Mulino si stagliano nel verde della campagna lombarda. In pochi minuti abbiamo lasciato alle nostre spalle la città, i rumori e il traffico e ci immergiamo in una dimensione rarefatta e affascinante, quasi un viaggio nel tempo, nel silenzio del monachesimo. È arrivato il giorno a lungo atteso: finalmente va in scena la vita del refettorio monastico, i suoi valori e i suoi prodotti d’eccellenza, con una attenzione particolare alla birra trappista. Ma non solo: sono tante le suggestioni che emergeranno nel corso del pomeriggio. Andiamo con ordine: vi ricordate da dove siamo partiti?
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13 novembre al Mulino di Chiaravalle: La tavola del monastero
Ecco a voi gli ingredienti per un evento da non perdere: un’abbazia millenaria e la sua cultura, anche gastronomica; una location suggestiva, con una storia che profuma di pane; una degustazione di birre trappiste con uno dei massimi esperti italiani di questo prodotto monastico d’eccellenza. Che cosa aspettate a prenotare? Dopo tanta attesa, ci siamo: vi aspetto al Mulino di Chiaravalle milanese sabato 13 novembre 2021 alle ore 14.45, puntuali perché il pomeriggio è denso e pieno di sorprese.
Continua a leggereI monaci hanno vinto: la sorgente non si tocca, la birra è salva
La Corte di Appello di Liegi ha dato ragione ai monaci dell’abbazia Notre-Dame de Saint-Remy, che producono la famosa birra trappista Rochefort: la sorgente, con la quale viene fatta la birra, non deve essere toccata. E’ in corso da anni una la lunga battaglia legale tra i monaci e la compagnia mineraria Lhoist, che vorrebbe deviare il corso d’acqua per aumentare la capacità di estrazione della loro cava di calce. L’abbazia si oppone, facendo valere un atto del 1833 che le concede una servitù sulla fonte: i monaci temono che i lavori influiscano sul sapore e sulla qualità dell’acqua e di conseguenza sul gusto particolare della preziosa birra.
Continua a leggereWestvleteren: la birra trappista n° 1 al mondo
Provate a pensare come reagireste se foste produttori di birra e se la vostra birra conquistasse la prima posizione nella classifica mondiale. Fareste i salti di gioia e comincereste ad avviare una adeguata operazione di marketing, approfittando del prestigioso riconoscimento. Ebbene, i produttori della birra Westvleteren XII, definita dal sito web americano www.rateBeer.com come la miglior birra del mondo, non hanno reagito così, anzi si sono molto preoccupati: perché sono monaci trappisti e la notizia ha dato loro una ribalta che non ricercavano e che mette a rischio il raccoglimento della loro vita monastica. Non producono e vendono la birra a scopo di lucro ma per il loro sostentamento e non cercano notorietà e gloria. Continua a leggere
Birra: un’eccellenza monastica
La storia della birra è antica quanto l’uomo, le testimonianze archeologiche ci raccontano di produzioni di birra nell’antica Mesopotamia e in Egitto. Eppure quando noi mediterranei pensiamo alla birra, il pensiero corre all’Oktoberfest di Monaco di Baviera, ai popoli del Nord Europa, alle taverne dove si mangiano crauti e salsicce, ai pub irlandesi dove si canta e si gioca a freccette, ai fumetti di Asterix. Infatti il vino è la bevanda della festa per i popoli mediterranei, mentre la birra lo è per i popoli nordici, è tipica della loro tradizione, cultura ed economia. Vino vs birra, così come la civiltà dell’olio è contrapposta a quella del burro. Continua a leggere