Per scherzare, ma non troppo, mio padre cita spesso la celebre battuta: “I migliori cuochi sono uomini!”. È una vecchia questione che fa sempre discutere. La donna per secoli è sempre stata la regina del focolare ma non nel senso sdolcinato del termine, oppure con intenti discriminatori, ma perché reggeva la casa sotto tutti gli aspetti ed era la detentrice di saperi arcaici, conoscenze che venivano tramandate da madre in figlia: competenze nella trasformazione dei prodotti agricoli e nella loro conservazione, sapienza nel gestire le risorse familiari. Non è un caso se nei miti antichi le divinità della terra erano femminili: Demetra per i Greci, Cerere per i Romani. In Lombardia la chiamano la regiura, in Emilia la rezdora: se ci fate caso, la radice è quella di rex, è la donna che con il suo vigore, la sua intelligenza, maestria e competenza tiene le redini della famiglia, in ogni aspetto del ménage, colonna portante non solo delle famiglie ma di tutta la società. La donna nella società contadina ha sempre avuto un ruolo molto importante da un punto di vista economico.
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Ma dove si fabbricano il latte e i pomodori?
Leggo su una rivista che in uno zoo di una grande metropoli degli USA è stato allestito un recinto con delle mucche, accanto alle gabbie di leoni, tigri, elefanti e giraffe. Il motivo? Da un veloce sondaggio nelle scuole elementari è emerso che i bambini non sanno da dove viene il latte, per loro è un prodotto industriale. Lo zoo è stato quindi utilizzato non solo per la conoscenza di animali di altri continenti, ma anche per scoprire che il latte viene dalle mucche, animali agli occhi dei bambini altrettanto misteriosi ed esotici. Le maestre organizzano gite scolastiche nel parco dove ad orari precisi le mucche vengono munte, sotto gli occhi meravigliati dei piccoli.
Ma non è necessario andare in America: anche in Italia spesso ai nostri bambini manca una conoscenza diretta del mondo della natura. Continua a leggere
Santa Lucia: dalla Sicilia alla Svezia, dolci e belle tradizioni
C’è chi attende i regali da san Nicolò, chi da Gesù Bambino e Babbo Natale, chi dalla Befana. Ma c’è una vasta area geografica, che va dalla Sicilia alla Svezia, che attende con trepidazione la festa di Santa Lucia. E’ molto appassionante la ricerca di informazioni sulle tradizioni legate ai santi, perché si aprono finestre inaspettate: si parte dal racconto storico della vita eroica del personaggio e si arriva a parlare di feste, tradizioni, gastronomia, sagre e dolcetti. Nulla di irrispettoso: perché la gloria dei santi, che adesso siedono al banchetto celeste, diventa occasione di gioia incontenibile anche per i fedeli. Continua a leggere
Ognissanti, Halloween e le tradizioni di casa nostra
Si avvicina la solennità di Ognissanti e la giornata che la Chiesa dedica alla Commemorazione dei defunti. Ma a guardare i negozi e i luoghi di ritrovo giovanile potremmo dire che tutta l’attenzione è soprattutto concentrata su Halloween. Non tanto nella versione “Dolcetto o scherzetto”: più che altro si comprano maschere da strega e da zombie e si organizzano feste a tema di vampiri e fantasmi. Parte inevitabile la polemica sui social network: Halloween sì o Halloween no? Divertimento innocuo o festa satanica?
Approfitto della ricorrenza per raccontarvi qualcosa sulla stretta relazione tra ricordo dei defunti e cultura della tavola, un tema che è anche al centro di belle tradizioni tutte italiane. Continua a leggere
L’Artusi: un libro di cucina, un successo editoriale
“La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è un libro di cucina scritto alla fine dell’Ottocento da Pellegrino Artusi. Il titolo è lungo e nelle famiglie italiane è chiamato semplicemente: “L’Artusi”. E’ un classico della cucina italiana e della cultura della tavola. Cercate una ricetta tradizionale? Guardate sull’Artusi. Vi trovate a svuotare una vecchia casa di famiglia? Troverete varie edizioni dell’Artusi. Si discute su come realizzare la salsa verde? Lasciamo all’Artusi l’ultima parola. Continua a leggere