Il tonno di coniglio: facile e gustoso!

Quando preparo una cena per gli amici, mi piace pianificare il menu in modo da avere tutto pronto al loro arrivo. Voglio godere della loro compagnia senza perdere nemmeno un minuto delle chiacchiere. Sono disposta a lavorare ai fornelli anche per ore, dedicando l’intero pomeriggio alle preparazioni, tra ricettari e teglie, frullatori e padelle, taglieri e fornelli … ma quando suona il citofono devo togliermi il grembiule e accogliere gli ospiti, gustando con loro l’aperitivo tra risate e racconti delle ultime novità. Poi, quando ci accomodiamo a tavola, vado in cucina e prendo quello che ho già preparato, lo metto in tavola e voilà, la serata prosegue piacevolmente e me la godo anch’io. Niente di peggio dell’essere in cucina a spignattare, mentre in sottofondo sento gli amici che si divertono, raccontano i preparativi di un matrimonio o annunciano scoop sensazionali. Adattissimi a questo scopo i cannelloni, le lasagne, la ribollita toscana, gli arrosti, le verdure grigliate, le torte salate. Bandite le pietanze fritte, i risotti e tutto quello che richiede necessariamente una preparazione dell’ultimo minuto.

Un piatto gustoso e originale e che ha il pregio di essere preparato prima è il tonno di coniglio. Anzi: bisogna cucinarlo almeno tre giorni prima, quindi ha il vantaggio di alleggerire anche il lavoro del giorno stesso della cena. E’ leggero, fresco e adatto per i menu di primavera ed estate. Sinceratevi però che i vostri commensali non siano infastiditi dall’aglio, perché è un ingrediente assolutamente necessario.

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Il burro, l’olio, Proust e il sapore del ricordo

Sono nata a Milano, sono quindi cresciuta mangiando il burro. In casa mia si compravano chili di burro, con il quale si condivano gli spaghetti, si friggevano le cotolette, si rosolavano gli spinaci, si mantecava il risotto, si gratinava la pasta al forno, si cuoceva l’uovo fritto. E naturalmente a colazione e a merenda lo si spalmava sul pane.

Ho sposato un toscano e sono venuta a contatto con una cultura tutta incentrata sull’olio extra vergine di oliva, scelta peraltro raccomandata anche per un corretto equilibrio dietetico. Oggi utilizzo raramente il burro, ma il suo sapore ha per me lo stesso effetto che il biscottino chiamato madeleine aveva su Proust: è sapore d’infanzia. Continua a leggere

Viva la pappa col pomodoro!

Sto scrivendo questo post sulla pappa col pomodoro mentre sul fornello sta lentamente sobbollendo una pentola con … la pappa col pomodoro!

E’ un piatto di origine contadina, tipico della Toscana, in particolare della provincia di Siena; è il classico esempio di ricetta che permette il recupero del pane raffermo, che sarebbe un delitto buttare via. E’ bello ingegnarsi ad inventare delle ricette con gli avanzi, con il pane vecchio si fanno ad esempio la ribollita e la panzanella. Sono pietanze oggi molto di moda, trendy, ma erano i cibi dei poveri, quelli che hanno permesso a tante generazioni di sopravvivere, perché costavano poco e nutrivano molto. Continua a leggere

Il forno di comunità di Andria

Oggi vi racconto una bella storia, che mette insieme un parroco intraprendente, la voglia di riscatto della gente onesta, il pane cotto nel forno a legna, il recupero di sapori della tradizione gastronomica e di stili di vita più umani, e anche terreni sottratti alla mafia. Cosa volete di più? Andiamo con ordine. Continua a leggere

Stanchi dei grandi chef, gli italiani tornano alla nonna

di Umberto Folena

Ridateci gli spaghetti al pomodoro, gli gnocchi al ragù, il baccalà con la polenta e lo spezzatino con il purè. Molto più semplici e rilassanti, oltre che piacevoli al palato. Continueranno pure a dare soddisfazione agli inserzionisti pubblicitari, gli italiani, stando con il naso incollato davanti ai programmi televisivi in cui imperversano chef grandi, o semplicemente famosi come chiunque riesca a piazzare il suo bel faccione dentro il teleschermo. Ma la gran massa – per l’esattezza tre su quattro – sono stanchi dell’eccesso di elaborazione e, così per far rima, agognano il minestrone. Continua a leggere

Il pane dell’altro ieri e la panzanella

Vi sarà capitato di avere in casa un po’ di pane di due giorni prima: è difficile prevedere quanto se ne consumerà, a volte se ne compra troppo poco e la sua mancanza provoca un grande dispiacere, che rivela quanto questo cibo così semplice sia il vero re sulla tavola. Per la paura che non basti, se ne compra magari troppo. Io proprio per questo prediligo le pagnotte che  sono buone da mangiare anche il giorno seguente, ma talvolta se ne mangia meno del previsto e mi ritrovo nel cestino il pane di tre giorni, troppo duro per poter accompagnare le pietanze. Allora cerco di ingegnarmi e  preparo ricette che permettono il suo utilizzo, ad esempio la panzanella, semplice ma gustosissima, soprattutto in estate. In fondo a questo post vi racconto come la preparo io. Continua a leggere

Ma che Ribollita del cavolo! (nero)

ribollitaInverno: stagione da Ribollita. Metto in tavola ancora una volta una delle specialità della mia cucina, attesa con trepidazione dagli ospiti che frequentano la mia casa. E’ un rito, non solo per la pietanza ma anche per tutto quello che la circonda: la pentola di coccio, le ciotole anch’esse di coccio, l’apparecchiatura con i sottopiatti marroni, così da dare alla tavola un’armonia di colori. E poi il vino toscano così come l’olio extra-vergine.

Conoscete la Ribollita? Continua a leggere