Si allunga la lista degli insetti che la Commissione Europea contempla tra i cosiddetti “nuovi cibi” di cui viene autorizzata la produzione e commercializzazione negli Stati dell’Unione. Che ne penso? Che la materia è molto complessa e non credo che si possa emettere un giudizio senza appello solo limitandoci a considerazioni emotive. Ci sono questioni serie sul tappeto: ad esempio non ci sono ancora certezze su possibili reazioni allergiche, sono ignote le possibili conseguenze sulla nostra salute, e basterebbe questo per essere prudenti. Se poi mi dite che l’insetto fa ribrezzo per il suo aspetto, sono d’accordo con voi, ma ricordiamo che i gamberi, i granchi, le aragoste, che sono contemplati da tempo nei nostri menu, non sono proprio graziosi: provate a digitare su un motore di ricerca le parole “crostacei in cucina”, guardate le immagini che appaiono e poi ne riparliamo. C’è chi dice che basta che l’etichetta mi dica chiaramente che quel prodotto contiene insetti e così la libertà di scelta del consumatore è tutelata.
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Contro le etichette del vino che secondo l’Irlanda “nuoce alla salute”
La Commissione UE, nonostante il voto contrario del parlamento Europeo, ha autorizzato l’Irlanda a porre sulle bottiglie di vino, birra e alcolici le etichette che ne denunciano la presunta pericolosità per la salute. Cosa ne penso? Che l’etichetta dice il falso. E’ l’abuso che nuoce gravemente alla salute, ma questo vale per molti altri alimenti, il cui uso eccessivo e disordinato provoca danni gravi all’organismo. Perché si criminalizza il vino e non si dice una parola ad esempio sul consumo di bevande gassate, delle quali non si sa nemmeno la composizione, prodotte da multinazionali? Un bicchiere di vino non fa male, anzi ci sono addirittura studi scientifici che dimostrano i suoi benefici. Sono d’accordo sul fatto che si debba diffondere una cultura del bere in modo consapevole, con moderazione, ma non possiamo buttare via millenni di cultura e tradizione. Anche il Papa ha affermato, commentando il passo evangelico delle nozze di Cana, che per la festa ci vuole il vino, non si può bere il thè! (Cliccate qui per leggere il post).
Continua a leggereLa mia casetta di pan di zenzero
Da tempo desideravo realizzare una casetta di pan di zenzero. Non sono un’esperta di cake design e cimentarmi da totale dilettante in quest’impresa poteva sembrare un azzardo: tra l’altro alcune amiche me lo avevano sconsigliato, presentandomela come una specie di “mission impossible” o comunque una fatica non da poco. Ma il desiderio, accantonato di anno in anno, si è fatto realtà quando mi è capitato di vedere in un negozio di un centro commerciale la scatola con i pezzi di biscotto già pronti e tagliati nella misura giusta, solo da assemblare. Ecco, quel “solo” non rende però bene l’idea: è vero che metà del lavoro è già fatto, ma vi assicuro che unire saldamente i pezzi e decorarli non è cosa da poco, soprattutto per chi è alle prime armi. Continua a leggere