La civiltà della buona tavola contro l’idolatria del cibo: una riflessione di Nembrini sul VI canto dell’Inferno

Franco Nembrini, insegnante, educatore, scrittore e grande divulgatore, già da tempo si dedica alla diffusione della Divina Commedia, facendo risaltare la profondità ma soprattutto l’attualità del capolavoro di Dante Alighieri. L’ultima sua pubblicazione è un’opera ponderosa, dove ogni canto è preceduto da un suo commento, sempre profondo e geniale. Le illustrazioni del famoso disegnatore Gabriele Dell’Otto completano un lavoro davvero di grande pregio. Per ora sono usciti i due volumi dell’Inferno e del Purgatorio, attendo con ansia il Paradiso. Nel VI Canto dell’Inferno troviamo il girone dei golosi: è l’occasione per Nembrini per fare alcune considerazioni sul valore del cibo, sull’attenzione del Cristianesimo al tema della convivialità. E allora i golosi? Leggete con attenzione: troverete molte cose che ripeto da tempo nel mio blog, ma sentirle raccontare da lui ha riempito il mio cuore di soddisfazione. Con questo autorevole alleato, proseguo con ancora maggiore convinzione nella diffusione di una bella e santa cultura della convivialità. Continua a leggere

Lo Zabaione di San Baylòn

Uova, zucchero e vino liquoroso, tradizionalmente il marsala: sono necessari soltanto tre semplici ingredienti per realizzare una crema golosissima, che si può gustare da sola, accompagnata da biscotti, o utilizzata per farcire le torte.  E’ nota in tutte le famiglie perché un tempo, quando non esistevano i ricostituenti prodotti dalle case farmaceutiche, le nonne preparavano lo zabaione per dare energia a chi era un po’ debilitato.

La ricetta è per tradizione legata ad un frate francescano spagnolo, fra Pasquale de Baylòn (1540 – 1592). Le donne trovavano in lui un comprensivo e bonario padre spirituale e fra Baylòn suggeriva, a quelle che si lamentavano della scarsa vivacità del consorte, un rimedio energetico capace di dare vigore anche al più pigro dei mariti. Continua a leggere

Intervista a Padre Marco Finco: “C’è un legame fortissimo tra il cristianesimo e la tavola”

Volete sapere come si svolge la vita nel refettorio di un convento francescano? Anch’io ero curiosa di saperlo, allora sono andata a trovare padre Marco Finco, del convento dei frati cappuccini di Piazza Velasquez a Milano, presso il quale è anche Direttore artistico del Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum. Nel corso della nostra chiacchierata sono emersi spunti davvero profondi, che possono essere di esempio anche per la tavola delle nostre famiglie.

Padre Marco, in ogni comunità c’è un momento conviviale, sia che si tratti di una famiglia o, come nel vostro caso, di una comunità di religiosi. Come viene vissuta la vita nel refettorio da parte della vostra comunità? Continua a leggere

Ma cosa c’era sulla tavola dell’Ultima Cena?

Siamo in Settimana Santa, e vorrei dedicare questo post all’Ultima Cena. Lo faccio con un po’ di timore, non entro in considerazioni teologiche ma nello spirito di questo blog mi limito a fare un po’ di storia e cultura. E’ significativo che il Sacramento più grande del cristianesimo sia stato istituito a tavola e abbia per oggetto pane e vino. Questo grande Mistero, di straordinario valore spirituale, ha come cornice un rito molto umano e comune: una cena di festa tra amici. Vediamo allora innanzitutto di descrivere il contesto e la preparazione di quella Cena. Continua a leggere

Pio XII: “Il vino è in sé stesso cosa eccellente”

Per la rubrica “Distillati di sapienza”, vi segnalo questo discorso di Papa Pio XII ai partecipanti al VII Congresso Internazionale della Vite e del Vino. Il pontefice tocca molti aspetti: le caratteristiche della viticultura e della moderna enologia, il valore alimentare del vino e la mistica dell’Eucarestia. E ricorda che  il viticultore e l’enologo svolgono una professione: “che ha qualche rapporto con i più alti misteri.”

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Discorso di Papa Pio XII “Réunis à Rome” – 16 settembre 1953

Riuniti a Roma per il VII Congresso Internazionale della Vite e del Vino, voi avete desiderato, Signori, presentarci i vostri omaggi, e Noi accogliamo ben volentieri questa visita, felici di salutare in voi un gruppo illustre di professori, di tecnici e di economisti, che si interessano tutti, a diverso titolo, di viticultura e di enologia. Continua a leggere

Lembas: cibo per l’anima

lembas-1Oggi vi voglio parlare di Tolkien e del romanzo Il Signore degli Anelli. Non è la prima volta, in questo blog: come già vi ho raccontato, i romanzi dello scrittore inglese sono ricchi di episodi dove si parla di banchetti, pranzi, incontri nelle taverne e birrerie, descrizioni di cibi e libagioni, di cantine e dispense ben fornite. Il romanzo Lo Hobbit comincia con la cena a casa di Bilbo, con Gandalf e i nani, e a quella tavola nasce una condivisione profonda (leggi qui). Il Signore degli Anelli si apre invece con  la festa di compleanno di Bilbo; e poi ci sono la tavola di Tom Bombadil, l’ospitalità a Gran Burrone, gli incontri alla Taverna del Puledro Impennato (leggi qui).

E c’è il lembas. Continua a leggere

Il vino nei cinque continenti

Vi ho già raccontato qualcosa sulla storia del vino, lunga quanto la storia dell’uomo: Noè, Dioniso, Bacco, e poi il cristianesimo, l’Eucarestia. Dovunque arriveranno i monaci e i missionari, arriverà la vite e verrà prodotto il vino, non solo in Europa ma anche negli altri continenti.

Nell’epoca della grandi scoperte geografiche, sulle navi dei conquistadores ci sono anche i  missionari, che una volta giunti nel Nuovo Mondo hanno bisogno del vino per celebrare la Messa e dunque piantano le vigne accanto alle missioni: per fare un esempio, i francescani che salgono lungo la costa dell’Oceano Pacifico, nell’attuale California, fondano alcune missioni alle quali danno il nome di San Francisco, Santa Monica, Santa Clara, san Diego, Los Angeles, nomi che a noi evocano grandi metropoli frequentate da vip di Hollywood, ma che in realtà erano i primi insediamenti cattolici di quel territorio. Continua a leggere