Tutte le religioni considerano il cibo un dono di Dio e danno grande importanza al rito del pasto consumato insieme, anzi è spesso a tavola che emergono in modo forte e deciso le caratteristiche di una fede. C’è chi non beve alcoolici, chi non mangia maiale, chi segue regimi vegetariani, chi segue la prassi dei digiuni e delle astinenze per scandire i tempi liturgici, però un elemento comune a tutti i credenti è quello della preghiera: la consapevolezza che tutto viene dal Signore induce ad un’azione di lode e benedizione per il cibo posto sulla tavola. Nel refettorio monastico come nella sala da pranzo della famiglia cristiana, ebrea o musulmana non si comincia fino a quando non si è seduti tutti a tavola insieme e viene recitata la preghiera. Buona abitudine. Continua a leggere
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A Bagnone, a parlare delle religioni a tavola
Cari amici, come sapete domenica 11 giugno 2017 sono stata a Bagnone (provincia di Massa – Carrara), patria di testaroli e castagne, della torta d’erbi e della famosa cipolla di Treschietto. Il tema dell’incontro era: “Le religioni a tavola. Cultura, teologia e convivialità“. Nella bella cornice della Pinacoteca “Enrico Garavaldi”, ho avuto occasione di parlare del profondo significato sociale della tavola, dei riti e delle regole dell’ebraismo e dell’islam; del cristianesimo e dell’influenza del monachesimo sulle abitudini gastronomiche dell’Europa; dello champagne di Dom Pierre Perignon Continua a leggere
Religioni a tavola: tra regole e divieti. E i cristiani?
«Un modello alimentare cristiano non esiste. Fin dai primi tempi della predicazione apostolica la linea che si affermò – non senza contrasti e contraddizioni – fu quella della libertà, che lasciava a ciascuno la responsabilità delle proprie scelte, negando che gli alimenti siano buoni o cattivi in sé.» Scrive così Massimo Montanari, nel suo libro “Mangiare da cristiani” (ed. Rizzoli). In pratica, il cristiano mangia tutto e con tutti.
Una cosa scontata? No, soprattutto quando mi sono trovata tra le mani un manuale, intitolato “Don’t worry, eat happy – Attenti alle intolleranze alimentari, rispettosi delle diete religiose.” Pubblicato da alcune associazioni del terziario, pubblici esercizi e alberghi, in occasione di EXPO Milano 2015, nasce dalla considerazione che l’esposizione universale sia un’occasione, per il settore della ristorazione italiana, per offrire le proprie eccellenze e dimostrare non solo la qualità dei cibi ma anche quella dell’accoglienza, della capacità relazionale, dell’ospitalità, con particolare attenzione alle problematiche non solo delle allergie e intolleranze alimentari, ma anche delle componenti culturali e religiose che influiscono sulle scelte alimentari. Continua a leggere