Accade spesso che dietro ad una bottiglia di vino ci siano delle belle storie. Ci sono aziende molto note per l’alta qualità del vino; ci sono cantine ben costruite, che colpiscono il visitatore per l’alta tecnologia dei procedimenti di produzione all’interno di architetture antiche; casali di campagna che trasmettono un grande senso di pace. Ma ci sono soprattutto le storie di uomini e donne, che amano un territorio, uno stile di vita, che sono eredi di una cultura che ricevono dai loro avi e tramandano ai figli. E’ la storia del Castello di Poggio alle Mura, della casa vinicola Banfi e della famiglia Mariani. Continua a leggere
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Cena della Vigilia e pranzo del 25 dicembre: quando il focolare domestico dà il meglio di sé
Vi ho già raccontato il primo pranzo di Natale, quello di una settimana fa con i parenti di mio marito, con i quali abbiamo festeggiato in anticipo perché avrebbero trascorso le feste in Irlanda, con la figlia che ora vive lì. (leggete qui). La cena della Vigilia siamo andati a casa di nostro figlio Francesco, che vive in Piemonte con la moglie Marina e il loro bimbo, Leonardo, che sfoggiava una bellissima tutina rossa, per il suo primo Natale. Che emozione essere a casa di un figlio, vedere il suo albero di Natale (molto bello, il mio non sfigura solo accanto a Spelacchio, l’ormai famoso albero di Roma) e il suo presepio. Ecco nella foto la tavola apparecchiata con gusto ed eleganza. Il menu? Continua a leggere
Quando il passato è capace di diventare futuro: la cantina Antinori nel Chianti Classico
In collaborazione con Andrea Arnaldi
Siamo in campagna, a San Casciano Val di Pesa, sulle colline del Chianti fiorentino. Sistemata la macchina nell’ampio parcheggio al di là della strada, ci avviciniamo alla reception situata accanto alla grande parete identificata dalla scritta “Antinori”: siamo davanti ad una collina, lussureggiante di vigne e altra vegetazione. Subito dopo, si ferma un pullmino nero con vetri oscurati sul quale veniamo fatti accomodare e che parte in salita, oltre il cancello di ferro, verso la collina. Passato un ampio tornante, improvvisamente la “navetta” si infila veloce in una galleria dai tratti architettonici modernissimi che scende nel sottosuolo. Attraverso un’ampia strada nascosta giungiamo in un grande atrio sotterraneo, che lascia intravedere sopra di noi un enorme edificio dalle forme allungate, avveniristiche, quasi fantascientifiche. Per un attimo pensiamo di essere finiti sul set di un film di 007. Continua a leggere