Mio padre prende da un armadio che custodisce vini e liquori una bottiglietta dall’aspetto prezioso e me la regala. «Tu che parli spesso di monachesimo nel tuo blog, ecco materia per il prossimo articolo». Sono le storiche Gocce Imperiali del Monastero di Chiaravalle della Colomba, in provincia di Piacenza. Sul vetro, in rilevo, c’è la scritta “Digestive, aromatiche, dissetanti” e il prodotto è accompagnato da un foglietto che ne esalta le qualità: «Le Gocce Imperiali sono un prodotto eccezionale dal benefico effetto, indispensabili in ogni casa, compagne inseparabili degli alpinisti e a tutti gli sportivi, che trovano in esse un prodigioso rigeneratore di forza. Utile in molteplici casi, si serve in più modi».
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La bellezza del refettorio monastico
L’11 luglio la Chiesa ricorda San Benedetto, Padre del monachesimo occidentale. Nel mio blog ne ho parlato spesso perché nella sua Regola molti capitoli sono dedicati al refettorio e ai suoi riti, alla cucina e alla sua organizzazione. Per una comunità monastica (ma vale per tutte le comunità, a partire dalla famiglia) è molto importante il pasto preparato e consumato insieme, perché a tavola si costruiscono relazioni, si cementa l’unione, si pratica la carità e la creatività, si nutre il corpo ma anche l’anima, si sfruttano i talenti e si insegna la disciplina. Non mi ripeto perché potete andare a curiosare nel blog alla ricerca dei post dedicati alla cucina monastica: ho parlato di team coaching in monastero, del progresso dell’Europa anche a tavola grazie alle tradizioni e alle buone pratiche delle abbazie, di cosa si mangiava e secondo quali riti, della dieta dei Templari, della birra trappista e molto altro. Continua a leggere