Cappuccino e cornetto: alla salute del beato Marco d’Aviano!

“Un cappuccino e un cornetto, grazie!”. Quante volte sentiamo al bar questa ordinazione. Eppure pochi sanno che la sua storia ci riporta alla battaglia di Vienna del 1683. In realtà sono ancora di meno quelli che sanno qualcosa di questo episodio di storia europea: se parliamo della battaglia di Lepanto, a grandi linee tutti sanno che c’è stata una vittoria della flotta cristiana contro quella ottomana. Ma la battaglia di Vienna è stata ancora più decisiva per la salvezza dell’Europa, perché dopo Lepanto il Sultano Maometto IV non si è arreso e ha deciso di ritentare la conquista dell’Europa facendo fare al suo esercito, guidato dal Gran Visir Kara Mustafà, una lunga galoppata attraverso i Balcani, giungendo a cingere di assedio nientemeno che Vienna.

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Qualche impressione su Starbucks a Milano

Mi è bastato postare sul mio profilo facebook una foto di Starbucks in Piazza Cordusio a Milano e chiedere un parere agli amici, per scatenare subito una ridda di commenti decisi e appassionati, pro o contro la catena americana di caffetterie. Una cosa ho intuito da quei post: Starbucks, o lo adori, o lo detesti. Ora che finalmente ci sono entrata, posso farvi un breve resoconto. Vi posso anticipare che la maggior parte di quello che si dice pro o contro Starbucks (da parte soprattutto di chi nel locale milanese non ci è ancora andato) si riconduce alla fine ad un pregiudizio, positivo o negativo che sia: tutti cioè sono convinti che si tratti di un locale simile a quelli già frequentati negli States o negli aeroporti internazionali, con il classico bicchierone di cartone bianco con l’immagine della sirena verde e la lunga cannuccia.

Non è così, il locale di Piazza Cordusio è una cosa molto particolare, direi unica. Può piacere o non piacere, ma è un locale originale. Continua a leggere

La generosità della “pizza sospesa”

Secondo un sondaggio della Società Dante Alighieri, pizza è la parola italiana più conosciuta all’estero, seguita da cappuccino e spaghetti. Non possiamo che prendere atto, e anche con un po’ di soddisfazione, che chi pensa all’Italia pensi subito anche alla sua buona tavola.

Ma veniamo alla pizza: simbolo dell’identità nazionale, l’arte del pizzaiolo napoletano è diventata nel 2017 patrimonio dell’umanità per l’Unesco. Nel dare il prezioso riconoscimento, è stato sottolineato il valore della pratica culinaria, in tutte le fasi che vanno dalla preparazione dell’impasto fino alla cottura nel forno a legna, ma anche il valore culturale dell’attività della bottega, la trasmissione intergenerazionale dei segreti del mestiere, l’incontro sociale e familiare, il carattere spettacolare del lavoro. I gesti, le canzoni, il gergo, la capacità di roteare l’impasto con sapiente abilità: tutto contribuisce a fare del lavoro del pizzaiolo un rito e una vera arte. I media, nel dare la notizia, hanno anche ricordato il valore economico di questo prodotto: ogni giorno i pizzaioli italiani sfornano una media di 8 milioni di pizze e tutto questo garantisce 200.000 posti di lavoro.

Oggi voglio però raccontarvi una bella storia che ha per protagonista un pizzaiolo napoletano, che gestisce un locale a Formia (Latina), il quale ha deciso di lanciare l’iniziativa della “pizza sospesa”. Continua a leggere

Cappuccino e cornetto: alla salute del beato Marco d’Aviano!

E’ la più classica colazione italiana: cappuccino e cornetto. Eppure pochi sanno che la sua storia ci riporta alla battaglia di Vienna del 1683. In realtà sono ancora di meno quelli che sanno qualcosa di questo episodio di storia europea: se parliamo della battaglia di Lepanto, a grandi linee tutti sanno che c’è stata una vittoria della flotta cristiana contro quella ottomana. Ma la battaglia di Vienna è stata ancora più decisiva per la salvezza dell’Europa, perché dopo Lepanto il Sultano Maometto IV non si è arreso e ha deciso di ritentare la conquista dell’Europa facendo fare al suo esercito, guidato dal Gran Visir Kara Mustafà, una lunga galoppata attraverso i Balcani, giungendo a cingere di assedio nientemeno che Vienna. Continua a leggere