La tavola di Natale: trionfo del comfort food

Si avvicina il Natale e riprendono le buone tradizioni: si allunga il tavolo, si tira fuori dall’armadio la tovaglia delle grandi occasioni, si apparecchia con cura e soprattutto bisogna pensare al menu del pranzo di Natale. Un sondaggio della Coldiretti rivela che il 95 % degli italiani acquisterà prodotti nostrani: il 59 % perché li ritiene migliori e il 36 % perché vuole così aiutare la nostra economia. Ottima scelta: abbiamo la cucina migliore del mondo! Ho ripreso in mano il libro di ricette di Pellegrino Artusi e ho riletto il capitolo dedicato ai menu delle feste. Il pranzo di Natale non può certo mancare, accanto ad altre feste civili e religiose: Pasqua, la Befana, Carnevale, Pranzi di Quaresima (rigorosamente di magro ma senza rinunciare al gusto), festa dello Statuto. Il simpatico gourmet commenta che: «Il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio.»

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Il pranzo di Natale dell’Artusi

christmas dinner tableEd eccoci qua con in mano il mitico Artusi, del quale vi ho raccontato la storia nell’ultimo post.

Come vi dicevo, nel suo libro di ricette Pellegrino Artusi dedica un capitolo ai menu delle feste, e il pranzo di Natale non può certo mancare, accanto ad altre feste civili e religiose: Pasqua, la Befana, Carnevale, Pranzi di Quaresima (rigorosamente di magro), festa dello Statuto (commemorava l’Unità d’Italia e si teneva la prima domenica di giugno), commentando che  «Il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio.» Continua a leggere