Entro in pizzeria e vengo sommersa non solo dalle voci della clientela, amplificate dalla cattiva acustica del locale, ma anche da una musica martellante. Sono a tavola con amici e non si riesce a parlare: per essere capiti bisogna gridare e così diamo anche noi il nostro contributo a quel caos infernale. La cameriera parla illustrandoci i piatti fuori menu ma non si riesce a capire cosa stia dicendo. Passa circa un mese, vado in un’altra pizzeria e noto con piacere che si tratta di un locale molto tranquillo, anche se affollato, e soprattutto non c’è musica. La mia giornata era stata impegnativa, ero stanca e avevo proprio bisogno di rilassarmi e anche grazie all’atmosfera di quiete presente nel locale ho un ricordo molto piacevole di quella serata. La prossima volta, so quale locale sceglierò.
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Barbera, champagne, trani a gogo: la Milano di Gaber
La serata al bar con gli amici è un classico rito, presente a tutte le latitudini, con i suoi aspetti positivi e negativi. E’ certamente apprezzabile questo desiderio di compagnia, rispetto alla solitudine individualista di coloro che si sdraiano sul divano e cominciano a fare zapping con il telecomando in mano. C’è purtroppo l’altra faccia della medaglia: il rischio dell’alcoolismo è dietro l’angolo, grave piaga sociale che mina la felicità di molte famiglie e rovina la gioventù. Continua a leggere