Il rito del pic-nic

Anche un prato può diventare una tavola. Il pic-nic è un’occasione per stare all’aria aperta, godere della bellezza della natura e mangiare in totale relax (formiche permettendo). La gita fuori porta è il rito di una società che si è trasformata, perché chi vive in città sente il bisogno, appena possibile, di fuggire dalla metropoli almeno per un giorno, soprattutto quando in famiglia ci sono dei bambini; il pasto viene allora consumato con un bel pic-nic sul prato, che ha il vantaggio non solo di venire incontro alle esigenze di tutte le tasche ma anche di mangiare senza troppe formalità, permettendo ai più piccoli di continuare a giocare e correre liberamente, tra un boccone e l’altro. Continua a leggere

La nostra visita alla mostra “Conviviando”

Oggi vi racconto come è andata la nostra visita alla mostra “Conviviando – L’arte della tavola tra passato e futuro”, allestita in questi giorni a Milano, guidata da Isabella Marini, table stylist di Look per la Tavola, e dalla sottoscritta. E’ stata una bella occasione per parlare di storia dell’arte della tavola, di mise en place, di cristallo, argento e porcellane, e anche degli aspetti sociali della convivialità. Perché alla metamorfosi della tavola nel corso dei secoli corrisponde anche la trasformazione della società ed è specchio delle relazioni interpersonali.

Il nostro intrepido gruppo si è dato appuntamento nelle sale degli Appartamenti del Principe di Palazzo Reale a Milano ed è stato subito chiaro che non eravamo solo appassionati della convivialità e della tavola, ma che tra noi c’erano vere e proprie professioniste ed esperte del settore. Continua a leggere

La saggezza di Sophia Loren

Sicuramente io non rischio la chiusura del mio blog per istigazione all’anoressia, e credo che nessuna mia follower consideri le top model magrissime delle icone di bellezza. Anzi, per portare avanti una mia piccola ma buona battaglia contro i disordini alimentari e per diffondere un messaggio positivo alle giovanissime, consiglio di guardare qualche immagine di Sophia Loren, affascinante e ammirata da tutti, e di leggere questa sua frase che è da incorniciare: “Tutto ciò che vedete, lo devo agli spaghetti”. Continua a leggere

L’ottima gastronomia e la salute possono andare a braccetto

Vi propongo un brano del mio libro “Pane & Focolare” (D’Ettoris Editori, 2016)

Nel film Harry ti presento Sally, Marie, l’amica di Sally, mentre sta sfogliando un menu cita una frase che ha letto su una rivista e che l’ha colpita: «I ristoranti per gli anni Ottanta sono ciò che il teatro era per gli anni Sessanta». Non sa che quell’articolo è stato scritto da Jess, seduto davanti a lei. Da quella battuta nascerà l’amore.

Film a parte, si tratta di una affermazione che contiene una grande verità, ed è applicabile anche a questo inizio del Terzo Millennio. La stampa, la televisione, il cinema, i libri, tutti oggi parlano di cibo. Gli chef sono delle celebrità, i talent show che si svolgono in cucina fanno il pieno di ascolti. Un giorno uno dei più famosi chef televisivi stava prendendo un caffè in un bar del centro di Milano quando il bar è stato letteralmente preso d’assalto dai fan in cerca di un autografo o di un selfie, come se ci fosse stata una star di Hollywood o un campione di calcio. Continua a leggere

Ode al centrotavola

Tra tutti gli oggetti che vengono posti su una tavola apparecchiata, il centrotavola è sicuramente quello con minore utilità pratica, anzi oserei dire che, da un punto di vista del suo utilizzo concreto, non serve proprio a nulla. Tutto ha una sua utilità: il piatto, il coltello, il bicchiere, la brocca dell’acqua. Non tutto è assolutamente indispensabile: ad esempio, un sottobicchiere o un sottopiatto possono anche non esserci, ma se ci sono non è solo per motivi estetici ma anche per proteggere la tovaglia dalle macchie.

Per quanto riguarda invece il centrotavola, non possiamo trovare uno scopo che non sia quello estetico: chi lo prepara lo fa solo per rendere la tavola più bella.   Continua a leggere

Tavola e famiglia: specchio della realtà

Anthelme Brillat-Savarin, l’autore de La fisiologia del gusto, una specie di Bibbia sui riti della tavola, è famoso per i suoi aforismi. Uno dei più noti è: “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!”

Nulla di più azzeccato: il modo di mangiare rivela davvero la personalità e il carattere di un individuo. Ma questo vale anche per la famiglia.

La famiglia è detta anche “focolare domestico”: perché mangiare insieme è qualcosa che fonda la comunità. Pensiamo al neonato: quando viene nutrito dalla mamma, al seno o con il biberon, apprezza non solo il cibo ma anche l’affetto e la tenerezza di chi glielo assicura. Per la mamma il pasto del bimbo è un momento di comunicazione intensa: gli sorride, lo accarezza, gli parla, magari gli canta una canzone. Continua a leggere

Pietro a casa di Cornelio: la libertà del cristiano a tavola

Dimmi come mangi e ti dirò chi sei”, scriveva Anthelme Brillat Savarin (1755 – 1826), politico francese, noto soprattutto per la sua passione per la gastronomia, autore del libro Fisiologia del gusto, che ha segnato profondamente la cultura della tavola.

Ogni civiltà, ogni comunità ha un suo modo di mangiare. Ma se qualcuno chiedesse: «Come mangiano i cristiani? Quale è la caratteristica della loro tavola?» si può rispondere che non esiste un modo di mangiare “cristiano”, per il semplice fatto che i cristiani mangiano tutto e con tutti. Lo ha insegnato Gesù: Continua a leggere