Ci sono libri da leggere e libri da fare. Il libro “Educare a tavola – Piccola guida pratica” è proprio un libro da fare, perché ci da molti consigli utili per vivere meglio le occasioni di convivialità in famiglia. Gli autori sono Francesco Cravero, che ho citato spesso in questo blog, semiologo ed esperto di formazione; Mariagrazia Ciravegna, insegnante e pedagogista; Alessio Rocchi, pedagogista e teologo. In appendice, un intervento della pediatra Giovanna Paola Fava.
La struttura è interessante: ogni capitolo ha una prima parte dedicata al significato profondo della tavola e dei suoi gesti, dei cibi e delle ritualità, e poi una seconda parte dedicata a suggerimenti pratici, attività, lavoretti che possono essere fatti dai bambini, aneddoti, preghiere di benedizione del pasto, consigli per organizzare la tavola con l’aiuto di tutti, per concretizzare e rendere vita vissuta le considerazioni culturali della prima parte.
Si può costruire la famiglia anche attraverso i pasti: perché a tavola si può creare un’empatia che aiuta il processo educativo. Leggiamo sulla quarta di copertina: «Quante cose si possono apprendere e insegnare a tavola! Augurare il bene, aspettarsi l’un l’altro, condividere il pane, sperimentare la generosità, conoscere la gentilezza, rallegrarsi della compagnia degli altri, aprire la porta di casa ad un ospite, ringraziare il buon Dio. Ma anche festeggiare, scoprire altri mondi, formare al buon gusto, imparare ad accogliere un invito, prendersi cura di qualcun altro, tenere viva la speranza, celebrare la Parola. Soprattutto scoprire la vita come dono.»
Quanti spunti si possono trarre dai riti della mensa familiare: ad esempio, lavarsi le mani prima di andare a tavola non è solo un gesto igienico ma anche un piccolo rituale che evoca tradizioni antiche; il portatovagliolo è un oggetto di uso pratico ma anche segno di una presenza, perché dimostra in modo tangibile che quella persona ha il suo posto a tavola, quindi è parte stabilmente di quella comunità.
La lettura è piacevole e consiglio vivamente questo libro a tutti i genitori. E’ abbellito dai disegni di Cesare Lo Monaco, ha una grafica spigliata e accattivante.
A pag. 89 del libro c’è un questionario “per una riflessione sul vissuto della tavola”. Lo leggo e penso a quando, in occasione di incontri e conferenze, chiedo al pubblico quanti dei presenti sono abituati a cenare in famiglia con una certa frequenza e con la TV spenta, e tra l’imbarazzo generale si alzano solo poche mani …
Ecco alcune di queste domande, che gli autori del libro pongono al lettore: secondo me possono servire per misurare la qualità dei pasti in famiglia. Un piccolo esame di coscienza, che ci può spingere a mettere nella tavola tutta la nostra cura e attenzione: per il bene della famiglia.
- «Scattiamo una foto sul nostro pasto familiare tipico. Che cosa dice della nostra famiglia? Quali sono i punti di forza e quali gli aspetti critici? Su che cosa possiamo puntare per fare un passo avanti?
- Quanto conta per noi l’appuntamento quotidiano a tavola? Quanto è importante per i nostri figli? Ne hanno percepito la portata?
- Siamo riusciti a trovare una “quadra” tra gli orari di ciascuno e gli impegni di tutti, in modo da fare del pasto un appuntamento atteso e sicuro?
- Siamo capaci di stare a tavola senza essere contemporaneamente alle prese con altre mille faccende? Abbiamo trovato un orario … che ci consenta di spegnere la televisione?
- Mangiando parliamo? Riusciamo a fare emergere – ed ascoltare! – le storie di ciascuno?
- C’è spazio perché tutti, oltre che ricevere, abbiano modo di dare? Concretamente, abbiamo individuato dei compiti per ciascuno rispetto alla mensa?
- Quale è il nostro menu delle feste? Sappiamo brindare?»
Maria Grazia Ciravegna, Francesco Cravero, Alessio Rocchi. Educare a tavola. Piccola guida pratica. Ed. Elledici. Torino 2014.