Il film Julie & Julia (di Nora Ephron, 2009) è tratto dal libro omonimo, di Julie Powell. Siamo di fronte, a mio parere, ad uno di quei rari casi in cui il film è meglio del libro: è più divertente, godibile, senza cadute di stile, anche grazie all’interpretazione simpatica e briosa della brava Meryl Streep. Il libro ha poi un grosso limite, per noi italiani: dà per scontato che tutti conoscano Julia Child, una leggenda per le donne statunitensi ma per la maggior parte di noi un’illustre sconosciuta.
Ma chi sono queste due Julia di cui il libro e il film raccontano la storia vera?
Julia Child (1912 – 2004) è una donna americana che nel 1949 va a vivere a Parigi con il marito, addetto culturale all’ambasciata. Non lavora, i figli che tanto desidererebbe purtroppo non arrivano e per reagire alla noia e alla tristezza decide di frequentare il prestigioso corso di cucina francese del Cordon Bleu. La vita ai fornelli la appassiona e la travolge, trascrive con attenzione le sue ricette in un quaderno e dopo qualche anno, incoraggiata dal marito, decide di andare alla ricerca di un editore per pubblicare un libro di cucina destinato alle donne americane. Mastering the Art of French Cooking (Imparare l’arte della cucina francese) sarà un successo editoriale straordinario, in tutte le case degli Stati Uniti entra questa Bibbia della cucina e Julia Child diventa anche una star televisiva grazie al suo programma di ricette, The French Chef.
Julie Powell è una giovane trentenne che nel 2002 vive con il marito a New Jork, nel Queens. Ha un lavoro frustrante in un call center governativo. Le piace cucinare e scrivere. Per evadere dalla grigia monotonia della sua vita quotidiana si lancia in un progetto ardito: cucinare nel corso di un anno tutte le 524 ricette contenute nel celebre libro di cucina di Julia Child, raccontando giorno dopo giorno in un blog, The Julie/Julia Project, come procede il lavoro. Il blog diventa molto popolare, la sua curiosa maratona gastronomica appassiona i followers, viene anche intervistata dal New York Times e grazie alla fama acquisita potrà intraprendere la carriera di scrittrice.
Il libro di Julie Powell racconta sostanzialmente la sua impresa, con qua e là qualche riferimento alla vita di Julia Child, mentre il film racconta parallelamente le vicende delle due donne, dando però decisamente più spazio alla vita della Child, sicuramente più interessante, e soprattutto per permettere a Meryl Streep di riempire lo schermo con la sua recitazione travolgente.
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Julie Powell e Julia Child, come avete potuto constatare, hanno molti punti in comune: entrambe in crisi esistenziale, trovano nella passione per la cucina non solo il piacere della vita e un modo per evadere dalla frustrazione, ma addirittura un’occasione di successo. Un ruolo importante è svolto dai mariti, che le sostengono nei loro progetti e le incoraggiano nei momenti di difficoltà. Entrambe cucinano con una quantità inverosimile di burro: d’altronde, se uniamo la cucina francese a quella americana, non possiamo aspettarci niente di diverso.
Personalmente ho delle perplessità sulla maratona culinaria di Julie Powell, una performance che non aveva certo lo scopo di godere delle delizie della tavola: lei e suo marito spesso mangiavano le pietanze sul divano, davanti alla TV, oppure nemmeno mangiavano tutto quello che lei cucinava. Julia Child, interpellata da un giornalista a proposito di questa impresa, aveva affermato che la Powell le aveva mancato di rispetto e di serietà: d’altronde, lei aveva una vera cultura della tavola, cucinava per il piacere di farlo, per mangiare bene, sulla tavola apparecchiata con cura. Era anche una donna di classe e posso capire che, oltre a non comprendere il senso di quel tour de force culinario, giudicasse il blog di dubbio gusto e irrispettoso (io ho letto il libro ed effettivamente alcuni passi sono piuttosto triviali).
Su un punto mi sento comunque in sintonia con queste due donne: anch’io quando mi metto ai fornelli mi rilasso, mi riappacifico con il mondo, riesco a scrollarmi di dosso le frustrazioni e le delusioni che a volte riempiono le giornate.
Come Julia, posso affermare che mi piace cucinare: “Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che, aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte, l’impasto si addensa: è un tale conforto!”.
Un altro punto in comune? Un marito che mi incoraggia nei miei progetti, che mi ha aiutato ad aprire il blog, che mi sa dare la carica nei momenti in cui ne ho bisogno. E che, come i mariti di Julia e Julie, torna a casa e chiede: “Che c’è per cena?”.
E comunque anch’io so cucinare il boeuf bourguignon! E’ il piatto forte del ricettario di Julia Child; Julie Powell si accosta con preoccupazione a quella realizzazione, tanto che la prima volta che lo fa lo carbonizza in forno. A me invece è venuto bene al primo colpo, ho riempito la cucina di pentoloni e pentolini, è stata un’impresa, peraltro divertentissima, e una vera delizia per il palato.
Se volete, ecco il video originale della vera Julia Child, che insegna a cucinarlo. Così potete vederla dal vivo e potrete alla fine sentirle dire, come faceva sempre: “Bon apetit!”
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Articolo molto interessante, su questo film ne ho scritto uno anche io sul mio blog
https://sbisbisblog.com/2021/01/13/julie-julia/
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Niente male….mi sono divertita con il video di Giulia…….grazie
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