Il caffè sospeso

Il caffè è sempre un rito, ma a Napoli diventa quasi una liturgia. Come si fa a non fermarsi da Gambrinus, da Scaturchio o da Il vero Bar del Professore. E magari faccio torto ad altri locali, ma cito quelli dove sono stata io, e dove sono stata proprio bene.

Ogni soggiorno a Napoli è occasione di gioia, di spensieratezza, almeno per me è sempre stato così, grazie all’atmosfera e soprattutto a cari amici che mi accolgono sempre come si accoglie una regina (virtù partenopea di considerare ancora  l’ospite come sacro).

In occasione di uno quei viaggi, mentre ci sorseggiamo un caffè, un amico mi racconta la bellissima storia del caffè sospeso. In cosa consiste questa tradizione? A Napoli si usa a volte prendere un caffè al bar ma pagarne due: capita se si è di buon umore, se è accaduto qualcosa di bello, se c’è da festeggiare qualcosa: si ringrazia la Provvidenza con questo gesto di solidarietà.

A quel punto, chi non può permettersi di pagare entra e chiede se c’è un caffè sospeso e si beve una tazzina, offerta da quel cliente sconosciuto.

Beneficenza anonima, discreta, nobile e raffinata: un’usanza viva che ha conosciuto un declino, così come tante forme di spontanea solidarietà, scalzate dal pensiero del “ci deve pensare lo Stato”.

Ma a poco a poco risorge, in tempi difficili, e viene addirittura copiata ed estesa ad altre città, che hanno ideato il “pranzo sospeso” e la “spesa sospesa” (ad es. a Milano, per iniziativa del Banco Alimentare).

Lo scrittore Luciano De Crescenzo ha pubblicato un libro che è una raccolta di aneddoti e storie legate alle tradizioni napoletane e si chiama proprio Il caffè sospeso. Saggezza quotidiana in piccoli sorsi (Ed. Mondadori): « Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo… ».

 

Un commento su “Il caffè sospeso

  1. […] Il pensiero corre subito al “caffè sospeso”, la bella abitudine di prendere un caffè al bar ma pagarne due, a beneficio di chi non può permettersi di pagare e può in tal modo sorseggiare una tazzina offerta da un generoso cliente sconosciuto. Beneficenza anonima, discreta, nobile e raffinata. (Leggete qui) […]

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