Parlare di bontà del cibo e di bellezza della tavola vuol dire parlare di storia, di cultura, di civiltà e di arte. Una volta uno storico disse che, quando si scrive la storia di un popolo, bisognerebbe sempre dedicare un capitolo alle abitudini e usanze di quel popolo a tavola. Esagerazione? Non tanto, se pensiamo che ognuno di noi mette molto di sé stesso nel modo di mangiare. “Dimmi come mangi e ti dirò ch sei”, aforisma già citato ma sempre molto vero.
A tavola si può fare arte. Anche questa affermazione potrebbe sembrare esagerata: parlando di arte viene in mente una pinacoteca, un museo, un concerto, un’opera teatrale; si pensa alla voglia di bellezza che si manifesta nella cura estetica della propria casa, oppure di una chiesa o di un palazzo; nel curare una bella aiuola di fiori, nello scegliere un bel vestito o un gioiello prezioso.
Eppure anche a tavola c’è arte: arte degli oggetti, dei piatti, bicchieri, caraffe, posate; arte del disporre tutto sulla tovaglia in modo armonico. Non è sempre necessario avere una performance raffinata, utilizzando cose di grande valore: ma un po’ di cura e bellezza anche nella tavola di tutti i giorni aiuta a stare meglio con i nostri familiari. Si può essere creativi, ideando dei piccoli centrotavola, accendendo una candela, disponendo i tovaglioli con senso artistico.
Dedichiamo del tempo alla nostra pettinatura, al vestito, agli accessori, ci riempiamo la casa di borse e trucchi; riflettiamo a lungo sull’opportunità di cambiare il divano o di comprare una nuova libreria; compriamo CD e DVD; perché non dedicare attenzione anche agli oggetti che usiamo in tavola? Sono anch’essi fonte di benessere, gratificazione, stupore per familiari e ospiti, insomma un inno alla bellezza. Tutti i giorni ci sediamo gli uni accanto agli altri, a consumare quel rito, che merita i giusti strumenti. Si può all’inizio gioire per una nuova televisione a schermo piatto o per il wifi ultraveloce, ma la gratificazione umana e l’unità dei cuori che otteniamo a tavola sono molto più grandi e soprattutto più duraturi, costruiscono la famiglia, la comunità, saldano le vecchie amicizie e ne costruiscono di nuove.
Vorrei dedicare qualche riga anche alla bellezza del cibo, non soltanto a quella degli oggetti. Anche quella è arte. Non è arte che viene conservata sotto una teca, protetta da impianti antifurto, ma è comunque arte. Mi contestate che è arte effimera, che in pochi minuti sparisce? Ma l’arte non è sempre qualcosa che si conserva: pensiamo a qualche concerto o rappresentazione teatrale, unico nel loro genere: un concerto di Paganini, un recital di Gassman.
Il cuoco è un artigiano, che prende la materia prima e la trasforma, la rende non solo commestibile ma anche gustosa, appetitosa e bella. Tutti i cinque sensi si attivano, al contrario di altre espressioni artistiche che ne toccano solo uno. Quando mangio, il piacere comincia con gli occhi, guardando il vassoio o la zuppiera piena di cibo succulento; con il naso ne assaporo il profumo, con l’udito sento lo sfrigolare della bistecca sulla piastra, e con il gusto … beh questo è scontato! Sbaglia chi pensa che mangiare abbia a che fare solo con il senso del gusto. E il tatto? La buona educazione dice che non si mangia con le mani, ma ci sono eccezioni: quanto è bello spezzare il pane, sentire la sua croccantezza tra le dita; prendere in mano un morbido bignè o un trancio di pizza o altri finger food. E quanto piacere al tatto sente la cuoca che impasta farina e altri ingredienti per fare il pane, la pasta, i biscotti, gli gnocchi.
C’è arte sulla tavola: se facciamo un po’ fatica a capirlo, è perché quest’arte viene apprezzata nella compagnia, nella convivialità (appunto, il convivio), è strettamente legata alla relazione interpersonale. Forse è per questo che è un’arte un po’ in crisi: perché ad essere in crisi è la società stessa, sempre più disgregata e individualista.
È vero, cuccina è arte. Il cuoco è un artista, non è un scientifico.
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Concordo la tua risposta…ciao !!!
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Buona sera !! ho letto ora il suo articolo, e concordo che anche l’occhio è indispensabile, la tavola ben preparata, a secondo il menu…..anche i piatti, e bicchieri, rende tutto più piacevole, è festa !!..il cibo è molto importante, e il nostro cuore ne ha bisogno, per stare bene.
Se c’è una cosa che mi ha sempre disturbato, è vedere persone che si alzano subito da tavola, allora che è un momento di convivialità prezioso ……amo il buon cibo, amo il buon vino,amo stare in compagnia con un buon menu……L’arte è composto di bellezza, un volerci bene……non mancano le occasione …mio figlio è cuoco vedo la passione che ci mette….fare stare bene le persone anche questo è un arte……pure io nella mia giovinezza ho fatto la scuola alberghiere in Svizzera…..mi è servito anche per la mia famiglia……come si dice impara l’arte e mettila da parte….prima o poi ti ricordi, e lo usi…..
Bene è ora di cena…stasera pesce, verdure,vino bianco……..buona serata e grazie…..
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