Lenticchie a Capodanno

lenticchieMa quanta fame doveva avere Esaù, per essere addirittura disposto a cedere la sua primogenitura per un piatto di lenticchie! Vi ricordate il racconto biblico? Siamo nel Libro della Genesi: Esaù e Giacobbe sono i figli di Isacco, figlio di Abramo. Insomma, proprio agli albori dell’umanità. Sono gemelli diversi: Esaù è il primo nato dunque, secondo la legge di quel tempo, erede universale. E’ un cacciatore forte e robusto, coraggioso e intrepido, al contrario del fratello Giacobbe, agricoltore, dal carattere mite e dolce, ma certamente non uno sciocco, anzi un furbacchione, come dimostra la storia. Un giorno Esaù torna a casa dopo un battuta di caccia molto sfortunata: non ha preso nulla ed è stanco e affamato. Giacobbe ha cotto una minestra di lenticchie e il fratello gli dice: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché sono sfinito.» Giacobbe approfitta della circostanza e gli dice che gli darà la minestra, se lui gli cederà subito la  primogenitura. Esaù risponde: «Ecco, sto morendo di fame. A che mi serve allora la primogenitura?»  Giacobbe gli da pane e minestra, il fratello mangia e beve, poi si alza e se ne va. Il racconto biblico si conclude con questo commento: «A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.» (Genesi, 25, 29-34).

esauGiacobbe approfitta certamente della fame del fratello, ma questi dimostra di lasciarsi guidare dallo stomaco e non dal cervello. Non credo proprio che stesse morendo di fame nel vero senso della parola, davvero non riusciva a trattenersi? La Bibbia ci presenta molti banchetti, esalta il valore della convivialità a tavola come momento di generosa condivisione, ma episodi come questo sono di monito per coloro che non sanno dominare gli istinti in vista di un bene superiore: «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio», dirà Gesù al demonio che lo sta tentando nel deserto, proprio in un momento di fame dopo 40 giorni di digiuno.

La storia di Esaù è diventata proverbiale, per indicare tutti coloro che, alla ricerca del piacere materiale, sono pronti a rinunciare a cose importanti, ad alti valori morali.

La lenticchia rossa del racconto biblico era un alimento importante del Mediterraneo, molto apprezzato per le sue proprietà nutritive. Anche oggi i legumi sono raccomandati per il loro apporto di proteine: cibo prezioso, nutriente, se cucinato insieme ai cereali forma un pasto completo e sano.

cotechino-e-lenticchieLe lenticchie sono tipiche del cenone di Capodanno: si dice che siano benaugurali per il Nuovo Anno, perché porterebbero prosperità economica. Per la loro forma rotonda e piatta ricordano le monete, ma sicuramente la vicenda di Esaù e Giacobbe ha la sua importanza: chi cucina lenticchie, guadagna successo e ruolo da leader.

La tradizione le vuole come contorno dello zampone o del cotechino.

Un consiglio: quest’anno cogliamo l’occasione del Capodanno per aiutare i paesi che sono stati duramente colpiti dal terremoto nel Centro Italia, compriamo le lenticchie di Castelluccio di Norcia, borgo medioevale famoso per questa eccellenza gastronomica ma purtroppo quasi distrutto dal sisma. Compriamo quelle lenticchie e sosteniamo così la ricostruzione delle case e delle aziende, e facciamo la nostra parte per fare rifiorire un’economia che è patrimonio di tutti noi.

Buon Anno a tutti gli amici di Pane & Focolare!

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6 commenti su “Lenticchie a Capodanno

  1. Frank Seidl ha detto:

    Adesso mi ricordo: ho mangiato zampone e lentiche a Milano per Capodano. Esaù non era cosi afamato, era un mediocre immediatista.

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  2. marierose ha detto:

    La storia di Esaù è anche la nostra,…… se ci lasciamo vincere dalla mondanità di oggi, che non vedano,l’importanza della Parola di Dio…nella vita di ogni uno ….
    E vero che vedere e sentire è un Dono,da chiedere ogni giorno….per un bene molto superiore, allora la fame si fa condivisione…
    Io per l’anno nuovo chiedo:…..Pace nel mio cuore e nel cuore di ogni uomo, volerci bene…per il bene….La pace è tutto, tutto è più dolce, anche nel dolore,…Buona anno 2017 anche a te….e la tua famiglia…..Ciao !!!…..

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    • Admin ha detto:

      Grazie delle tue belle parole, sincere e davvero profonde. Quanto abbiamo bisogno di pace! Nei nostri cuori e nelle nostre famiglie, innanzitutto. La tavola può e deve essere un momento di dono, di amore, un’occasione per fare sentire bene i nostri cari. Buon Anno!

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      • marierose ha detto:

        Buon Anno 2017 anche a te e la tua famiglia…..Riconoscere la Santa famiglia di Nazaret esempio grande, per noi genitori, sposi. figli, sulle orme del’umiltà. Beato il silenzio della pace, che ci parla, e ci consola, in ogni situazione…….nelle attesa della nostra Patria promessa, nonostante la nostra miseria, che si trasforma ad immagine e somiglianza a Dio.

        Auguri di cuore.

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