Vi racconto il mio Natale

20161224_195242Il mio Natale è doppio: cena della vigilia con la famiglia di mio marito e pranzo del 25 dicembre con la mia famiglia. Un tour de force? Una specie di maratona gastronomica? No, la definirei piuttosto l’occasione di festeggiare due volte Colui che è venuto nel mondo per noi, per la nostra salvezza.

Per chi come me ama la tavola, bella e buona, è anche doppia occasione per divertirsi un po’ ai fornelli. La cena del 24 dicembre eravamo tutti a casa nostra: la tavola è stata apparecchiata da mio marito Andrea, con l’aiuto attento e meticoloso di mio figlio Francesco e sua moglie Marina. Tovaglia bianca, sulla quale risaltavano i sottopiatti rossi. Un nastro rosso legava i tovaglioli bianchi. Una bella candela al centro della tavola, sottobicchieri argentati e un grazioso sottobottiglia al quale sono molto legata perché è un bel ricordo di un viaggio a Berlino. Ogni oggetto della tavola ha la sua storia, ci ricorda chi ce lo ha regalato o in quale occasione lo abbiamo acquistato, pensando alla bella mostra di sé che avrebbe fatto in occasione di una cena in compagnia.

20161224_201553Io intanto cucinavo un po’ di leccornie, in parte rispettando la tradizione e in parte lasciandomi andare a qualche sperimentazione. La cena della vigilia è di magro, come vuole la tradizione: non è più precetto della Chiesa, ma noi siamo ancora molto legati a questa bella usanza, che vede l’attesa della festa come giorno da vivere con astinenza dalle carni. Bisognerebbe cucinare il capitone, quel grosso pesce, simbolo di fratellanza e amicizia, ma io ho preferito cucinare le “caramelle” piacentine al burro e salvia (sono tipici tortelli con ripieno di ricotta e spinaci, a forma appunto di caramelle), le uova mimosa e i muffin alle zucchine, accompagnati da verdure grigliate e formaggi di ottima qualità. 20161224_201659I miei cognati hanno pensato all’antipasto, e abbiamo concluso con panettone e pandoro. E i vini? Per l’antipasto mio cognato ha scelto le bollicine di Franciacorta, mentre a tavola abbiamo bevuto Dolcetto del Piemonte e Chianti. Per finire, un bicchierino di limoncello, fatto in casa da Andrea, che in quella produzione non ha rivali.

biscottiIl pranzo del 25 dicembre siamo invece andati a casa dei miei genitori: mia mamma aveva apparecchiato la tavola con tanta cura e bellezza in tutti i dettagli. Noi sorelle abbiamo contribuito nella preparazione del pranzo: Serena ha preparato gli antipasti, io le lasagne, Silvia due arrosti. Oltre agli immancabili panettone e pandoro, con crema al mascarpone, abbiamo anche gustato i miei biscottini di Natale e dei dolci tradizionali pugliesi, portati dal marito di mia nipote Margherita, che ha anche pensato ai vini.

Ecco il selfie del pranzo del 25 dicembre: è stato un Natale bellissimo, anche perché la famiglia è cresciuta, grazie ai matrimoni di questo 2016.

img-20161225-wa0007Il Natale è davvero la festa della famiglia e se la tavola ha sempre un aspetto culturale e simbolico, questo si vede ancora di più in occasione delle feste. A Natale è ancora forte la voglia di bellezza, il desiderio di celebrare un rito, di dimostrare all’altro la gioia di stare bene insieme. E’ stato bello vedere la collaborazione di tutti: nella preparazione della tavola, in quella dei cibi, nello stappare i vini, nel servire a tavola e nello sparecchiare. La tavola diventa occasione di amore e gioia.

Abbiamo ricevuto dei bei regali, anche dei vini importanti, anzi sontuosi. Ve li racconterò a poco a poco. Ma una bottiglia, apprezzata per l’alta qualità, ha anche scatenato le risate di tutti per la splendida frase dell’etichetta: «Costruitevi una cantina ampia, spaziosa, ben aerata e rallegratela di tante bottiglie, queste ritte, quelle coricate, da considerare con occhio amico nelle sere di Primavera, Estate, Autunno, Inverno, sogghignando al pensiero di quell’uomo senza canti e senza suoni, senza donne e senza vino, che dovrebbe vivere una decina d’anni più di voi

Un commento su “Vi racconto il mio Natale

  1. marierose ha detto:

    Complimento !!!!!…..come è vero che Natale è la festa della famiglia, e quando manca una persona cara, viene anche la nostalgia …è normale….per noi mio marito ed io , e con una persona che era sola, abbiamo fatto cena pesce, visto che ci troviamo in queste feste a Tenerife, dove il pesce del mare atlantico è buono….tutto con grande semplicità, pensando a Gesù che non aveva nullo, solo una stalla…..ma ci Ha Dato tutto……il Suo Amore e perdono…..ciao e buona giornata a voi tutti.

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