Clos de Vougeot: storia, tradizione e bellezza

Il 30 e 31 gennaio 2016 a Irancy, in Borgogna, si è tenuta la tradizionale Saint Vincent Tournante. E’ una festa antica, che affonda la sua storia nel Medioevo francese e che è stata riportata in auge nel XX secolo dalla Confrérie des Chevaliers du Tastevin. Si tratta di una confraternita legata al Clos de Vougeot, un nome che per gli amanti del vino è quasi mitico. E’ come la Ferrari per gli amanti delle auto sportive, Armani per la moda.

Vi ricordate il film Il pranzo di Babette? All’arrivo dei cibi per il pranzo, Martina è preoccupata per l’eccessivo sfarzo. Improvvisamente vede una bottiglia e chiede con un filo di voce: “Sicuro che quello non è vino?”  Babette risponde con entusiasmo: “E’ un Clos de Vougeot 1846!”.  E guarda un po’, la storia del Clos de Vougeot affonda le radici nel monachesimo.  

I cistercensi dell’abbazia di Citeaux, la casa madre dell’ordine, ricevono in donazione dei terreni e cosa fanno? Vi piantano una vigna. Siamo nel 1298, come si legge sul portale di ingresso. Quella vigna si rivela particolarmente feconda, e diventa il fiore all’occhiello dei monaci.

Nei primi anni in quel terreno c’erano solo una piccola cappella e alcuni edifici, ma la fama della vigna porterà ad un ampliamento della costruzione e nascerà quello che vediamo oggi, quasi un piccolo castello: ma all’interno è ancora intatta la struttura monastica, con sala del Capitolo, refettorio, dormitori dei monaci, la cucina, la cantina e i quattro giganteschi torchi.

La Rivoluzione Francese attuerà con determinazione e violenza la soppressione degli ordini religiosi: anche il Clos de Vougeot viene confiscato e venduto a facoltosi acquirenti privati. Finisce una storia legata alla vita dei monaci, all’ ora et labora, ad un’eccellenza vinicola il cui profitto veniva destinato al sostegno dei poveri e dei pellegrini.

Il castello è attualmente in uso della Confrérie des Chevaliers du Tastevin (sapete cosa è un tastevin, vero? E’ la piccola ciotola usata per la degustazione del vino; viene portato al collo come emblema dai sommelier). Questa Confraternita è stata creata per promuovere nel mondo i vini e la gastronomia della Borgogna, conservare le tradizioni delle feste popolari, contribuire allo sviluppo del turismo.  Il suo motto è “Jamais en vain, toujours en vin” (“mai invano, sempre in vino”).

E’ un’associazione alla quale va tutta la mia stima e simpatia. Svolgono un importante lavoro di marketing della Borgogna e nel contempo si divertono un mondo. Se date un’occhiata al sito potete vedere bellissime immagini dei loro Capitoli, delle cene sontuose, alla presenza di personalità da ogni parte del mondo, il tutto all’insegna di una grande gioia di vivere, ottimismo e convivialità. Come si addice a chi ama il vino. Ecco sintetizzato lo spirito della Confraternita: “Il vino non è solo vino. Dono del Cielo e del lavoro degli uomini, esprime il bello, il grande, il vero. Lingua universale e di fratellanza, canta la gioia della vita e la felicità di incontrarsi, in uno stile di equilibrio e senso della misura. Alzando il bicchiere, certamente, ma non solo per bere.”

Ecco il trailer del film che viene proiettato per i visitatori al Clos de Vougeot:

Come dicevo, uno degli scopi della Confraternita è quello di tenere vivo il folklore della Borgogna. Un esempio è quello della festa di Saint-Vincent di cui vi parlavo all’inizio di questo post. Viene celebrata ogni anno, a rotazione in una località diversa della Borgogna. Si svolge nell’ultimo fine settimana di gennaio e attira migliaia di visitatori. Si tiene una solenne funzione religiosa, alla presenza del Vescovo della diocesi, e poi si compie una processione tra le vigne portando la statua di Saint-Vincent, patrono dei vignaioli. La cerimonia si svolge nella stagione invernale, in attesa della primavera, per benedire le vigne e auspicare una stagione propizia. Una grande festa popolare, carica di profondo significato spirituale.

E alla fine della cerimonia religiosa si aprono le cantine e si degusta il vino di Borgogna!

Quest’anno l’iniziativa si è tenuta a Irancy, l’anno prossimo a Mercurey. Ci diamo un appuntamento all’ultimo week end di gennaio?

(Ebbene sì, questa sono io, quando con grande emozione ho visitato il Clos de Vougeot nell’ottobre 2013).

2 commenti su “Clos de Vougeot: storia, tradizione e bellezza

  1. Alberto Vivenzio ha detto:

    L’ha ribloggato su Il sito di Albertoe ha commentato:
    …un vino del pranzo di Babette…

    "Mi piace"

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